Vive in una roulotte, gli esponenti della Lega “prendono in carico” la sua situazione

SESTO FIORENTINO – Un uomo è costretto a vivere in una roulotte all’interno del canile di via del Termine e così la Lega ha “preso in carico” la sua situazione: è quanto si legge in una nota a firma Daniela Pancani, responsabile Lega di Sesto Fiorentino, di Filippo La Grassa, coordinatore Lega della Piana fiorentina, e […]

SESTO FIORENTINO – Un uomo è costretto a vivere in una roulotte all’interno del canile di via del Termine e così la Lega ha “preso in carico” la sua situazione: è quanto si legge in una nota a firma Daniela Pancani, responsabile Lega di Sesto Fiorentino, di Filippo La Grassa, coordinatore Lega della Piana fiorentina, e di Alessandro Scipioni, responsabile provinciale Lega di Firenze.

“L’uomo – prosegue la nota – si è rivolto alla Lega per segnalare la situazione di grave disagio in cui si trova a causa della mancanza di documenti di riconoscimento e di assistenza sanitaria, nonché in emergenza abitativa”. L’uomo, prosegue la nota “è costretto a dormire in una roulotte all’interno del Canile, al di fuori dell’area sgombrata lo scorso luglio, tutto all’interno del territorio comunale dal mese di maggio 2018 e deve necessariamente abbandonare questa precaria sistemazione entro il dicembre 2019”.
La Lega, contnuano gli esponenti politici, “si è adoperata fin da subito per accogliere ed ascoltare l’uomo, ricostruire la sua storia di vita ed affiancarlo nella richiesta dei documenti di riconoscimento, nonché di una sua ‘presa in carico’ da parte dei Servizi Sociali competenti. E’ stato accompagnato negli Uffici Comunali e nel front-office del segretariato sociale, affinchè venisse rivalutato il suo caso  e stilato un progetto specifico, vista la situazione di grave disagio e marginalità dell’uomo”.
“Ci preme portare all’attenzione l’importanza della Legge regionale n.328 del 2000 – continuano gli esponenti della Lega – Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, ossia una legge relativa all’assistenza, finalizzata a promuovere interventi sociali, assistenziali e sociosanitari che garantiscono aiuto concreto alle persone e famiglie in difficoltà.
La Legge 328 del 2000 intende superare il concetto assistenzialistico dell’intervento sociale, nel senso che considera il cittadino non come passivo fruitore, ma come soggetto attivo e in quanto tale portatore di diritti, a cui devono essere destinati interventi mirati alla rimozione di situazioni di disagio psico-sociale e di marginalità”.

“Non è ammissibile – prosegue la nota degli esponenti della Lega – che un cittadino italiano nel 2019 viva in un canile e che risulti inesistente per lo Stato e privo di diritti, in quanto emerge una violazione dell’art. 2, 3 e 38 della Costituzione Italiana visto che proprio l’ Art. 1 della legge 328 del 2000 nei Principi Generali  recita: La Repubblica assicura alle persone e alle famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali, promuove interventi per garantire la qualità della vita, le pari opportunità, non discriminazione e diritti di cittadinanza, previene, elimina o riduce le condizioni di disabilità, di bisogno e di disagio individuale e familiare, derivati da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia, in coerenza con gli art. 2, 3 e 38 della Costituzione”.