CAMPI BISENZIO – Si sono letteralmente “accampati” di fronte al Comune, con tanto di tende, “letti” e brandine. Al punto che l’amministrazione comunale, come scritto anche sulla pagina Facebook istituzionale, ha deciso di annullare il consueto mercato del sabato nel centro cittadino “per motivi di ordine pubblico”. Sono i dipendenti, oltre un centinaio, della RL2 srl, la società che ha in appalto i servizi di trasporto e consegna dei mobili di Mondo Convenienza che da questa mattina hanno occupato, nel vero senso della parola, piazza Dante “per esprimere la volontà di tornare in servizio e per chiedere la rimozione dei blocchi alla sede dell’azienda”, come è riportato anche in una nota diffusa dalla stessa società, che poi ha parlato senza mezze misure di “blocchi illegali che impediscono il regolare svolgimento delle attività di 180 dipendenti e la fornitura dei servizi, mettendo a rischio tutti i lavoratori e le loro famiglie”. E puntando il dito “contro un piccolo gruppo di lavoratori, affiancati da Si Cobas Toscana”.
Con il risultato che quello in cui siamo entrati, non solo da oggi, è un “vortice” che rischia di diventare quanto mai pericoloso e che mette tutti contro tutti. Un vortice che rischia di stritolare chiunque si trovi al suo interno, senza dimenticare che si tratta di persone, con le loro storie e le loro vicende umane e personali. Intanto, oltre al presidio “a oltranza” sotto il Comune, i lavoratori in appalto di Mondo Convenienza contrari allo sciopero che alcuni colleghi del magazzino di via Gattinella stanno facendo da un mese e mezzo, hanno incontrato nelle ultime ore il sindaco Andrea Tagliaferri insieme a un referente della RL2: “Siamo molto preoccupati di quanto sta accadendo: purtroppo – ha detto il primo cittadino campigiano – è una guerra tra poveri. L’azienda ha comunicato ai lavoratori che se i colleghi non cessano lo sciopero, in pratica li manda tutti a casa perché non c’è lavoro. Ma se l’azienda vuole davvero risolvere la situazione, deve fare un passo in avanti, ovvero installare il marcatempo, richiesta base avanzata anche al tavolo istituzionale della scorsa settimana in Regione. Ma l’azienda ha detto no perché non è obbligatorio per legge”. Per Tagliaferri un comportamento “inqualificabile”, anche perché la situazione di tensione e agitazione riguarda inoltre i lavoratori in appalto dei magazzini di Mondo Convenienza a Torino, Bologna e Roma: “Scriverò al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro del lavoro: qui è necessaria un’attenzione di tutta politica”.
E che le novità si susseguono di minuto in minuto, è arrivata anche la notizia che sindaco e giunta, nella giornata odierna, “si sono attivati e che nei prossimi giorni si apriranno due tavoli di confronto: lunedì 17 luglio alle 11.30 presso la Prefettura di Firenze e mercoledì 19 luglio alle 11 presso l’Unità di crisi della Regione Toscana. Il sindaco – si legge in un comunicato – ringrazia tutte le autorità per il celere intervento e invita tutta la cittadinanza a mostrare comprensione per la delicata situazione che investe il nostro Comune”.
Rincarando poi la dose sulla propria pagina Facebook: “Questa mattina decine di lavoratori, non tutti dello stabilimento di Campi, hanno deciso di aprire un presidio sotto il Comune per protestare contro lo sciopero indetto dai loro colleghi che da settimane si impegnano attivamente per denunciare e porre fine alle irregolarità e violazioni dell’azienda. La cosa grave è che tali lavoratori sono arrivati per la manifestazione non autorizzata accompagnati dai rappresentanti delle risorse umane aziendali. Credo sia uno dei pochi casi dove l’azienda sostiene e dirige il presidio. Questa ingerenza da parte dell’azienda nei confronti delle istituzioni è qualcosa di estremamente grave. Come sindaco di Campi Bisenzio, mi sono assunto la responsabilità di contattare tutti i lavoratori in sciopero, l’azienda, la Prefettura e la Regione. Nei prossimi giorni ci saranno i tavoli istituzionali ai quali ci siederemo convintamente per trovare una soluzione che rispetti e tuteli la dignità dei lavoratori. Le richieste che i lavoratori fanno sono davvero minime ma anche a queste l’azienda dice no. È davvero una situazione di ingerenza insostenibile che dobbiamo combattere”.

