Uniti per Signa: “Ventimila euro dei cittadini per finanziare la propaganda di sindaco e giunta: un’indecenza”

SIGNA – Non si placa il dibattito politico in merito alla decisione dell’amministrazione comunale signese di affidare alla Momentum Sas “l’incarico – si legge in una nota del gruppo consiliare Uniti per Signa – la comunicazione di un progetto di richiamo e rilancio degli obiettivi di programma della giunta Fossi 2019-2024 e realizzazione del materiale […]

SIGNA – Non si placa il dibattito politico in merito alla decisione dell’amministrazione comunale signese di affidare alla Momentum Sas “l’incarico – si legge in una nota del gruppo consiliare Uniti per Signa – la comunicazione di un progetto di richiamo e rilancio degli obiettivi di programma della giunta Fossi 2019-2024 e realizzazione del materiale come dettagliato nel progetto concordato”. A entrare nel merito della questione sono il capo gruppo Gianni Vinattieri e il consigliere Simone Lulli, che partono dalla determinazione comunale del settore “Servizi al cittadini e affari generali” numero 484 del 21 agosto scorso e dall’importo di 20.000 euro, ovvero un atto inedito di assoluta indecenza politica e amministrativa, con cui il sindaco e la giunta hanno dato indirizzo ai settori comunali di utilizzare soldi pubblici, di tutti i cittadini, per mera propaganda di parte”.

“Il tutto – aggiungono i due consiglieri – in un contesto di fallimenti amministrativi, di eliminazione di servizi erogati, di aumento delle aliquote e tariffe comunali, di una revisione dell’addizionale Irpef tesa a colpire le persone in difficoltà economica (abolizione della soglia di esenzione fino a 10.000 euro e aumento alla massima aliquota prevista dalla legge dello 0,8%), di esternalizzazione di servizi fondamentali per manifesta incapacità gestionale, di un disavanzo di un milione di euro del bilancio di parte corrente. Mai si era arrivati a tanto. Nel 2014, in vista della fine del suo primo mandato, il sindaco Cristianini propose di distribuire alle famiglie signesi un volumetto finanziato con fondi comunali sui risultati che riteneva di avere raggiunto. Ma non diede seguito all’iniziativa. Nonostante l’impatto economico dell’operazione fosse notevolmente inferiore ai 20.000 euro”.

“Tanta spregiudicatezza e sprezzo delle istituzioni, del senso di responsabilità, della politica come servizio – concludono i due consiglieri – indica un’estrema debolezza e un’elevata pericolosità. Al cospetto di un sindaco e una giunta disposti a tutto per farsi ricandidare dal loro partito e poi eventualmente eleggere-nominare, sarebbe opportuna un’ampia salvaguardia democratica che li indicasse la via delle dimissioni e l’anticipo delle consultazioni amministrative comunali”.