Uniti per Signa: “Un bilancio che nasce vecchio e fragile. Ogni signese “contribuirà” per circa 700 euro”

SIGNA – “Il bilancio di previsione 2020-2022 del Comune di Signa nasce vecchio: stesse criticità finanziarie degli ultimi dieci anni, stesse aliquote delle imposte locali altissime, stessa incapacità di tradurre gli accertamenti in incassi e quindi di abbattere l’evasione, stessi obiettivi strategici (su 39 totali 31 sono identici a quelli proposti nella consiliatura 2014-2019) e […]

SIGNA – “Il bilancio di previsione 2020-2022 del Comune di Signa nasce vecchio: stesse criticità finanziarie degli ultimi dieci anni, stesse aliquote delle imposte locali altissime, stessa incapacità di tradurre gli accertamenti in incassi e quindi di abbattere l’evasione, stessi obiettivi strategici (su 39 totali 31 sono identici a quelli proposti nella consiliatura 2014-2019) e analoghi obiettivi operativi”. Non hanno dubbi i tre consiglieri comunali di Uniti per Signa (Gianni Vinattieri, Matteo Mannelli e Chiara Di Bella) in merito al documento di programmazione economica e finanziaria del nostro Comune approvato nel corso dell’ultimo consiglio comunale. “Con le uniche vere novità politiche – aggiungono – rappresentate dall’esternalizzazione del servizio di trasporto scolastico e da quella parziale del servizio di asilo nido pubblico. Una scelta politica apparentemente “liberista” ma che pone il problema della ricollocazione del personale del trasporto pubblico scolastico e un complessivo aggravio di spesa corrente per l’ente: 155.000 euro all’anno per l’esternalizzazione del servizio trasporto scolastico e 120.000 euro all’anno per la parziale esternalizzazione del servizio di asilo nido”.

Ma è un bilancio di previsione 2020-2022 che “nasce fragile: perché l’approvazione prima del 31 dicembre 2019, con predisposizione che è stata ultimata a metà novembre e con la legge di bilancio nazionale in piena discussione, non permette di valutare una serie di entrate e di spese fondamentali per il suo equilibrio. Viene considerata un valore ipotetico della tariffa Tari senza un Piano economico finanziario, che verrà approvato entro il 30 aprile 2020 e a cui dovrà presumibilmente conseguire una variazione di bilancio. Viene inserita un’entrata del Fondo di solidarietà nazionale identica a quella dell’esercizio 2019 in attesa di avere dati certi dalla Legge di bilancio nazionale e a cui conseguirà, anche in questo caso, presumibilmente un ulteriore riequilibrio dei conti. Nasce fragile perché in una corretta programmazione amministrativa l’approvazione del bilancio prima del 31 dicembre implica l’approvazione di un ponderato Documento unico di programmazione al 31 luglio precedente: ma al 31 luglio è stata riproposta la copia del Dup dell’esercizio precedente. Come detto Tasi, Imu, addizionale Irpef, Tari, tributi minori, che da sempre a Signa hanno aliquote fra le più alte dell’area metropolitana, non vengono diminuite. In particolare l’addizionale comunale Irpef non viene graduata per fasce di Isee e la soglia di esenzione rimane a 10.000 euro mentre a Lastra a Signa, per esempio, è di 13.000 euro”.

Per quanto riguarda le previsioni, “si prevede di accantonare nel Fondo crediti di dubbia esigibilità quasi 8 milioni di euro: indice della difficoltà di tradurre gli accertamenti d’entrata in incassi e quindi della scarsa propensione al recupero dell’evasione fiscale. Accantonamenti che tolgono importanti risorse per finanziare servizi e investimenti. Si prevede l’aumento delle entrate tributarie (in più quasi un milione rispetto al 2019, 3 milioni rispetto al 2018 e 2 milioni rispetto al 2017) soprattutto per quanto riguarda “Imposte, tasse e proventi assimilati”: ogni cittadino signese contribuirà mediamente per circa 700 euro (in aumento di quasi 150 euro rispetto al 2018) al totale delle entrate tributarie. Di converso la spesa media per servizi erogati ad ogni cittadino signese diminuisce: aumentano le entrate ma diminuiscono le spese. Così come vengono accantonati 750.000 euro nel Fondo rischi spese legali: indice di una forte esposizione dell’ente per quanto riguarda le cause intentate”.

“Dalle entrate vincolate vengono eliminati 630.617 euro di contributi regionali per il risanamento acustico e 633.269,85 euro di contributi regionali per la Cassa di espansione: saranno riaccertati in corrispondenza dell’assunzione degli impegni di spesa, cioè, se la realizzazione delle opere partirà. Crollano i proventi da permessi a costruire, cioè gli oneri di urbanizzazione, al minimo storico: 390.000 euro in diminuzione di 200.000 euro rispetto all’esercizio 2019. Le cause sono da ricondurre a un Regolamento urbanistico fallimentare e ormai scaduto da mesi e un nuovo Piano operativo né adottato, né approvato. A cui si aggiunge l’obbligatorietà dell’adozione e approvazione di un nuovo Piano strutturale. Il Piano triennale dei lavori pubblici non ha un suo indirizzo politico ma si articola su quelli che sono i finanziamenti regionali concessi: circonvallazione ed edilizia scolastica”.

“Infine, – concludono – per quanto riguarda la spesa per missioni: a fronte di introiti da imposta di soggiorno previsti in aumento a 134.000 euro diminuisce ancora la spesa per la promozione del turismo stimata a 20.000 euro. Forte ridimensionamento di “Politiche giovanili, sport e tempo libero”: meno 500.000 euro rispetto a quanto stanziato nel 2019. Diminuisce anche il “sociale”, scendendo sotto i 2.000.000 di euro di finanziamento. Totalmente inadeguato, inoltre, lo stanziamento per una missione strategica come quella dello “sviluppo economico e competitività”: solo 87.733,88 euro in diminuzione di 24.222,41 euro rispetto ai già irrisori 111.956,29 euro stanziati nel 2019″.