Uniti per Signa: “Frutta a merenda, ci sono studenti di serie A e studenti di serie B?”

SIGNA – Finisce nel mirino di Uniti per Signa il progetto “Frutta a merenda” nelle scuole dell’Istituto comprensivo signese, fortemente voluto da amministrazione comunale e Qualità e Servizi. Progetto che è stato presentato nei giorni scorsi e che prevede appunto che i bambini sostituiscano la merenda di metà mattina con un frutto fornito da Qualità […]

SIGNA – Finisce nel mirino di Uniti per Signa il progetto “Frutta a merenda” nelle scuole dell’Istituto comprensivo signese, fortemente voluto da amministrazione comunale e Qualità e Servizi. Progetto che è stato presentato nei giorni scorsi e che prevede appunto che i bambini sostituiscano la merenda di metà mattina con un frutto fornito da Qualità e Servizi. Sulla questione sono intervenuti i tre consiglieri comunali di Uniti per Signa, Gianni Vinattieri (nella foto), Matteo Mannelli e Chiara Di Bella, che “già nell’ultimo consiglio comunale – si legge in una nota di UPS – avevano puntato la loro attenzione sui costi di Qualità e Servizi”. “La frutta che viene data ai bambini per la pausa di metà mattina è quella prevista per il pranzo del giorno precedente, – spiegano – questo significa che le classi a moduli, cioè che fanno il tempo pieno due giorni la settimana, usufruiranno solo parzialmente del progetto. Questo cosa significa? Che esistono studenti di serie A e studenti di serie B? Molto più semplicemente significa che ancora una volta la nostra amministrazione tenta di nascondere la propria inefficienza e la mancanza di scelte politiche dietro parole fumose che presentano in questo caso un progetto semplicemente inesistente. La frutta a merenda può essere senz’altro un’abitudine salutare ma in mancanza di iniziative collaterali e di un progetto didattico, non ha alcun valore formativo; anzi si pone come un obbligo, un’imposizione che, in quanto tale, può essere vissuta negativamente dai bambini e addirittura produrre l’effetto contrario”. “Crediamo – proseguono – che sensibilizzare i bambini nei confronti dello spreco alimentare, facendoli arrivare affamati a pranzo, non sia un metodo formativo. Forse Qualità e Servizi dovrebbe fare una valutazione sulla qualità e sull’appetibilità del cibo fornito alla mensa perché può essere semplicemente che lo spreco in questo caso sia dovuto al fatto che i bambini non gradiscono quanto viene proposto loro. I problemi legati alla mensa scolastica sono molti e tutti evidenziati nell’ultimo consiglio comunale. Troviamo francamente offensivo che l’amministrazione, invece che dare le risposte dovute, non solo a noi ma a tutta la cittadinanza, tenti di distrarre l’attenzione con meriti che non ha, con un progetto che progetto non è e che niente comporta in termini di investimento e di progettualità. Non solo, se di progetto educativo la nostra amministrazione vuole parlare, crediamo che sarebbe doveroso proporlo a tutti gli studenti in uguale maniera anche se questo comporta acquistare la frutta per le 15 classi a moduli. Tutti i bambini e tutte le classi hanno diritto alle stesse opportunità e se il Comune non può permettersi il costo, rinunci a progetti speciali e si limiti a garantire l’efficienza dei servizi di base, sicurezza e pulizia in primis. Anche se questo è un impegno di minore immagine”. “In sintesi – concludono – il progetto “Frutta a merenda”, tanto enfatizzato dalla giunta comunale, è una grande mistificazione: perché la frutta fornita a merenda ai bambini è quella tolta dal pranzo del giorno prima e per le classi che hanno solo due rientri pomeridiani. Qualità e Servizi e l’amministrazione comunale non hanno impegnato una minima spesa per estendere il progetto: per quest’ultime la merenda sarà quella portata da casa”.