Uniti per Signa: “A rischio i conti del Comune, frutto di scelte senza senso di sindaco e giunta”

SIGNA – “In sede di assestamento di bilancio, negli ultimi giorni di luglio, si è manifestato, per la prima volta nella storia recente del Comune di Signa un disavanzo di 1.000.000 di euro del bilancio corrente: cioè del bilancio che finanzia l’erogazione dei servizi essenziali e dell’ordinaria amministrazione dell’ente. Segnale fortemente negativo sulla tenuta degli […]

SIGNA – “In sede di assestamento di bilancio, negli ultimi giorni di luglio, si è manifestato, per la prima volta nella storia recente del Comune di Signa un disavanzo di 1.000.000 di euro del bilancio corrente: cioè del bilancio che finanzia l’erogazione dei servizi essenziali e dell’ordinaria amministrazione dell’ente. Segnale fortemente negativo sulla tenuta degli equilibri contabili del Comune”: a dirlo sono il capo gruppo di Uniti per Signa, Gianni Vinattieri, e il consigliere Simone Lulli in una nota, nella quale illustrano “in modo cronologico alcuni dei fatti amministrativi dell’esercizio corrente e di quello precedente”.

“Nel 2022 – spiegano – si sono impegnati 2.500.000 euro per l’acquisizione di una parte di Villa Alberti, 600.000 euro (più 300.000 euro per arredi e lavori di recupero e messa a norma) per un immobile da adibire a teatro, 500.000 euro (di cui 120.000 euro per la demolizione di edificio “abusivo non sanabile”) solo per l’acquisizione dell’ex Villaggio artigiano; a cui seguiranno ingenti lavori di ristrutturazione e recupero. Ora, la messa a norma di Villa Alberti è rinviata a data da destinarsi; il teatro non sorgerà mai e le enormi criticità amministrative dell’operazione hanno bloccato l’acquisizione del Villaggio artigiano. Investimenti improduttivi condannati a impaludarsi senza sbocchi utili e a sostituirsi alle reali necessità della comunità. Con una ricaduta diretta sulla spesa corrente e sui servizi erogati: nel bilancio 2023 si prevedono circa 500.000 euro di rimborso prestiti e 350.380,55 euro di interessi passivi (+26%)”.

“A fronte di ciò, – aggiungono – è stato approvato un bilancio di previsione 2023 di lacrime e sangue: addizionale Irpef dallo 0,7% al massimo consentito dello 0,8% con eliminazione della soglia di esenzione a 10.000 euro; aliquote Imu portate al massimo consentito per legge; nuova stangata Tari; servizi a domanda individuale sempre più a carico di cittadini e famiglie. Poi, nel rendiconto di bilancio 2022 approvato nel mese di aprile scorso, l’avanzo di amministrazione disponibile si è sensibilmente ridotto passando da 2.000.000 a 1.700.000 euro. Di cui 1.000.000 è stato impiegato qualche settimana fa per ripianare il disavanzo di parte corrente emerso in sede di assestamento di bilancio. Portando l’avanzo residuo a 700.000 euro. Di cui 250.000 euro sono stati impiegati per diminuire l’indebitamento, difficilmente sostenibile, di 1.300.000 euro acceso per la nuova sede della polizia municipale e molto altro non necessario. Risultato finale: solo 450.000 euro di avanzo libero rimasto nel risultato di amministrazione del Comune”.

“Troppo poco – concludono i due consiglieri – per compensare la probabile soccombenza del Comune nella citazione in giudizio, risalente al 2021, davanti al Tribunale di Firenze della Cimiteri di Signa Srl che, sostanzialmente, chiede una compensazione economica di circa 1.000.000 di euro per le modalità con cui non è stato rispettata la concessione esterna dei servizi cimiteriali. Soccombenza che determinerebbe esiti drammatici su gli equilibri di bilancio comunali. Durante il consiglio comunale del 14 settembre scorso è emerso che non esiste alcuna forma di accantonamento per far fronte a una probabile sentenza sfavorevole e che la strategia di sindaco e giunta consiste nella speranza di una sentenza il più possibile lontana nel tempo. Strategia che, però, non tiene conto che la logica dello Spirito Santo è imperscrutabile agli occhi umani”.