Una statua per Carlo Monni, domenica il taglio del nastro del “Bronzo di Campi”

CAMPI BISENZIO – L’immagine di un uomo sorridente, con ai piedi quei sandali che ormai erano parte di lui e che rappresentavano una cultura popolare di cui, sempre con ironia e intelligenza, si era fatto portavoce. Questo è il “Bronzo di Campi”: la statua dedicata a Carlo Monni che sarà inaugurata domenica 23 ottobre alle […]

CAMPI BISENZIO – L’immagine di un uomo sorridente, con ai piedi quei sandali che ormai erano parte di lui e che rappresentavano una cultura popolare di cui, sempre con ironia e intelligenza, si era fatto portavoce. Questo è il “Bronzo di Campi”: la statua dedicata a Carlo Monni che sarà inaugurata domenica 23 ottobre alle 20 in piazza Dante e che troverà il suo posto su una panchina proprio di fronte al Teatrodante Carlo Monni. Fortemente voluto dal Comune di Campi, dall’associazione “Amici del Teatrodante Carlo Monni” e dal teatro stesso, il ritratto modellato nel bronzo dallo scultore di Lastra a Signa Piero Ciaramelli sarà presentato al pubblico con un taglio del nastro e un brindisi alla presenza del sindaco Emiliano Fossi, del vice-sindaco Monica Roso e dell’artista, oltre che del direttore artistico del Teatrodante Carlo Monni Andrea Bruno Savelli e del direttore generale Giovanni Grossi. “Siamo molto soddisfatti di questa iniziativa – dice il sindaco Fossi – in primo luogo perché trova la sua base nella partecipazione del pubblico, che ha preso parte attivamente agli eventi promossi al fine di finanziare la realizzazione della statua. Eventi che hanno dato modo alla comunità campigiana di vivere il Teatrodante Carlo Monni anche come importante spazio di aggregazione. Altro motivo di orgoglio è il fatto che l’intitolazione del teatro a Carlo si configura ormai chiaramente come una sfida vinta da parte dell’amministrazione, grazie a questo e a tanti altri eventi che hanno reso lo spazio un luogo con una sua identità forte e con un impatto fondamentale sul territorio”. A seguire, alle 21, la serata continuerà con la prima dello spettacolo teatrale “I tempi cambiano. C’era una volta l’Acqua Cheta”: una delle più brillanti commedie del vernacolo fiorentino, ispirata all’operetta di Novello Novelli e rielaborata, 30 anni dopo, dalla penna di Brunetto Salvini in collaborazione con Raul Bulgherini. Sul palco, per la regia di Andrea Bruno Savelli, ci saranno Sergio Forconi, Valerio Ranfagni, Raul Bulgherini, Giovanna Brilli, Giuseppe Troilo, Filippo Rak, Alessio Grandi, Simone Centineo, Gloria Sabatini, Alessandro Ingrà, Giulia Mottini, Martina Rocchi e Stefania Ciampi. “La scelta è stata quella di rileggere un testo tradizionale in chiave moderna – racconta Andrea Bruno Savelli – apportando novità molto curiose per chi è abituato al vernacolo. Basti pensare alla scenografia: un ponteggio su cui vengono proiettate le immagini che nel vernacolo tradizionale vengono invece dipinte sul fondale. Una sorta di modernizzazione della messa in scena, dunque, un’operazione che con i grandi classici del teatro si pratica comunemente da anni, ma che è estremamente rara quando si parla di vernacolo, a causa della grande attenzione che lo circonda e protegge” (ingresso allo spettacolo 12 euro, info www.teatrodante.it).