“Un pozzo per Edoardo”: una cena per aiutare Baba

SIGNA – Solidarietà chiama solidarietà. Anzi Solidarietà, con la “S” maiuscola. A farla in questo caso è l’associazione “Un pozzo per Edoardo”, guidata come sempre con energia ed entusiasmo da Patrizia Spinelli, la mamma di Edoardo Morosi, il giovanissimo signese travolto e ucciso da un’auto ai Colli Alti nell’estate del 2010. Da allora Patrizia non […]

SIGNA – Solidarietà chiama solidarietà. Anzi Solidarietà, con la “S” maiuscola. A farla in questo caso è l’associazione “Un pozzo per Edoardo”, guidata come sempre con energia ed entusiasmo da Patrizia Spinelli, la mamma di Edoardo Morosi, il giovanissimo signese travolto e ucciso da un’auto ai Colli Alti nell’estate del 2010. Da allora Patrizia non si è mai fermata un attimo, sia che si trattasse di far crescere l’associazione intitolata al figlio, sia che ci fosse da aiutare qualcuno che sta vivendo una situazione di disagio. Nasce da qui la serata in programma giovedì 20 febbraio presso il circolo “Aps Le Sorelle”, in via Balduccia a San Mauro. Che apre le sue porte per una cena il cui ricavato servirà per acquistare un biglietto aereo a Baba, 33 anni, originario del Senegal, dove vivono la moglie e tre figli. Baba, infatti, è da tempo a Firenze e per guadagnarsi la giornata vende quello che gli capita nei pressi di una pasticceria a Scandicci. Qui ha conosciuto Fabrizio Bambagioni, il mister ma anche il “tuttofare” della squadra di calcio in cui giocano gli amici di Edoardo. E appena Fabrizio ha parlato di Baba a Patrizia ecco che è nata subito l’idea di organizzare la serata di giovedì. Ma quella del 20 febbraio sarà un momento importante anche per l’associazione che ricorda Edoardo: nell’occasione infatti sarà proiettato un video che racconta, attraverso una serie di testimonianze fotografiche, quanto è stato fatto finora a Homa Bay, villagio del Kenya su cui Patrizia e tutti coloro che fanno parte di “Un pozzo per Edoardo” hanno concentrato la loro attenzione. Non a caso si parla di un pozzo, proprio perchè con i soldi raccolti grazie alle varie iniziative organizzate fino ad oggi è stato realizzato un pozzo che permette alla comunità che vive nel villaggio di avere l’acqua per sopravvivere. Ma non è finita qui, anche se il prossimo obiettivo da raggiungere è sicuramente ambizioso, ovvero la costruzione di una piccola scuola. Per dare una mano si può iniziare anche partecipando alla cena di giovedì sera.