Un “pezzo” di Titanic a Settimello nella collezione di Agostino Barlacchi

CALENZANO – Del Titanic molti ricordano l’affondamento avvenuto tra il 14 e il 15 aprile del 1912, ovvero 110 anni fa, ma un frammento di quella storia è arrivato a Settimello. Il collezionista e organizzazione di mostre Agostino Barlacchi possiede, infatti, un ricordo della grande nave che andò in collisione con un iceberg e nel […]

CALENZANO – Del Titanic molti ricordano l’affondamento avvenuto tra il 14 e il 15 aprile del 1912, ovvero 110 anni fa, ma un frammento di quella storia è arrivato a Settimello. Il collezionista e organizzazione di mostre Agostino Barlacchi possiede, infatti, un ricordo della grande nave che andò in collisione con un iceberg e nel naufragio morirono oltre 1.500 persone, di cui circa 703 erano passeggeri.

“Si tratta – racconta Barlacchi – di un piccolo frammento di carbone proveniente dalla caldaia numero 4 e recuperato nel 1986 dalla spedizione di Robert Ballard che intraprese con il suo sottomarino Halvin a 3986 metri in fondo al mare dove riposa ancora oggi spezzato in due tronconi il Titanic”

Appassionato di collezionismo Barlacchi riuscì ad entrare in possesso non solo del frammento di carbone. “Mi aggiudicai l’oggetto ad un’asta in Inghilterra – racconta Barlacchi – e adesso insieme ad una forchetta originale sempre recuperata nei fondali marini che riporta inciso sul manico la bandiera della White Star Line la compagnia di navigazione inglese e di un piatto da frutta delle scorte a terra esse fanno parte della mia collezione personale di storia del grande transatlantico salpato per il suo viaggio inaugurale da Southampton in Inghilterra e che doveva arrivare a New York in America”.

Per Barlacchi la passione per la storia del Titanic lo ha portato ad ospitare nella propria collezione un pezzo da novanta. “Il pezzo forte della mia collezione – racconta Barlacchi – è proprio lui il mio ‘Titanic’ un giocattolone titanico di un metro di lunghezza che lo riproduce in ogni particolare. Lo costruì la fabbrica di Giocattoli tedesca Marklin in latta dipinta con motore a carica a molla del peso di 15 chilogrammi proprio per ricordare l’evento del secolo nel 1912 come negli anni ‘60 fu lo sbarco sulla luna e riproduce fedelmente in ogni dettaglio lo sfortunato transatlantico. C’è solo una differenza quello di avere un fumaiolo di meno per non incorrere in diritti di riproduzione della compagnia di bandiera inglese. Tale mancanza comunque rispecchia il Titanic vero del resto, perché in realtà tre fumaioli erano funzionanti e il quarto era solamente per figura per dare più risalto alla grandezza della nave. Il modello fu battezzato dalla fabbrica di giocattoli con un nuovo nome inneggiante, inaffondabile e vittorioso su tutti i mari ‘Viktoria’ e sotto in piccolo appunto Titanic”.

Ma le curiosità non sono finite. “Sono l’unico in Italia – spiega Barlacchi – ad aver organizzato nel 2012 a distanza di un secolo una mostra sul Titanic con reperti, ricostruzioni e finzioni sceniche del Film di Camerun con Leonardo di Caprio che ebbe un enorme successo come il fischietto del Capitano Edward Smith, o il famoso gioiello ‘Cuore dell’Oceano’ realizzato interamente a mano con cristalli Swarovsky da due artigiani fiorentini. L’inaugurò Salvata Del Carlo di Altopascio che lei sul Titanic vero ci era stata ma in pancia di sua madre Argene che era in viaggio di nozze con il marito Sebastiano che purtroppo non ce la fece e che volle darle il nome di ‘Salvata’ perché appunto fu salvata dalla nave Carphatia che sopraggiunse in soccorso il giorno dopo il naufragio. Una bella storia d’amore che meriterebbe un altro film su questa vicenda infinita”. E chissà se qualcuno non prenda spunto da questa idea.