“Un calcio per tutti”: da Lastra a Signa un esempio per il mondo del pallone

LASTRA A SIGNA – Il progetto si chiama “Un calcio per tutti” e il pomeriggio di ieri al Palazzetto dello sport di Lastra a Signa lo ha dimostrato appieno. Un pomeriggio promosso da amministrazione comunale, Lastrigiana Calcio, Asd Malmantile 1947, Misericordia, Figc e Lnd – Delegazione provinciale di Firenze  (collaborano anche altre quattro società: Belmonte, […]

LASTRA A SIGNA – Il progetto si chiama “Un calcio per tutti” e il pomeriggio di ieri al Palazzetto dello sport di Lastra a Signa lo ha dimostrato appieno. Un pomeriggio promosso da amministrazione comunale, Lastrigiana Calcio, Asd Malmantile 1947, Misericordia, Figc e Lnd – Delegazione provinciale di Firenze  (collaborano anche altre quattro società: Belmonte, Sesto Calcio 2010, Isolotto e Bagno a Ripoli) che ha trasmesso a tutti i presenti quei valori e quelle finalità di cui il gioco del calcio – e lo sport in generale – dovrebbe farsi portatore. Non solo fra i dilettanti.

“Un calcio per tutti”, infatti, permette a bambini e bambine da 5 a 16 anni con disabilità intellettive e fisiche medio-gravi di giocare a calcio, “utilizzandola – si legge in una nota – come strategia di integrazione. Con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo fisico e personale dei bambini, in considerazione anche del fatto che tutto viene adattato alle loro capacità e ai loro bisogni”. E quello di ieri è stato un appuntamento reso ancora più speciale dalla presenza, oltre che del sindaco di Lastra a Signa Angela Bagni, di Cristina Detti (responsabile del progetto “Un calcio per tutti”) ma soprattutto di Egisto Pandolfini e Daniele Buzzegoli, lastrigiano, maglia numero 10 con il Novara nel campionato di serie B. Tutto ciò sotto la regia di Roberto Bellocci, delegato provinciale di Firenze per la Figc.

Il pomeriggio si è aperto con una serie di partite con i bambini e le bambine delle due società lastrigiane suddivisi in quattro squadre; ed è proseguito con un breve dibattito su calcio e solidarietà iniziato con la lettura, da parte di Bellocci, di un messaggio ricevuto da Iacopo Melio che non è potuto essere presente: “Ciò che conta davvero – ha scritto, fra le altre cose – ogni volta è trovare il coraggio di sistemare il pallone sul dischetto, prendere la rincorsa e calciare. Scendere in campo e mettersi in gioco a testa alta è già un primo, enorme successo”. E se Egisto Pandolfini ha raccontato come riuscì a portare Batistuta a Firenze, Daniele Buzzegoli ha tralasciato gli aspetti legati alla sua vita da calciatore professionista per raccontare invece la sua esperienza di marito e di babbo di un bambino di 9 anni, autistico: “Sono felice e onorato di essere qui, questa è casa mia e sono orgoglioso che un progetto del genere venga portato avanti proprio a Lastra a Signa. La mia fortuna è quella di avere una famiglia solida alle spalle, una famiglia che vive Francesco come crescita quotidiana. Il mio appello è quello di non avere timore a far uscire di casa i bambini che hanno queste problematiche, noi genitori dobbiamo essere i primi a metterci la faccia”.

“Daniele – ha detto il sindaco Angela Bagni – è una persona di grande sensibilità e le sue parole sono un esempio di vita per tutti noi. L’amministrazione comunale ha il compito di non far sentire sole queste famiglie e qui a Lastra, grazie anche a questo progetto, l’obiettivo è stato raggiunto”.

“Da quando questo progetto ha preso il via – ha detto Cristina Detti – di strada ne abbiamo fatta veramente tanta.  E quando scendiamo in campo dobbiamo sempre ricordarci che lo facciamo per giocare lo stesso calcio, dove tutti sono uguali a tutti e la “parola d’ordine” è inclusione”.