CAMPI BISENZIO – Il voto che dà al lavoro svolto fino a oggi dalla sua giunta è sei e mezzo. “Proprio perchè c’è ancora tanto da fare e non ci piace promettere cose che poi non siamo in grado di realizzare”. E’ questo il fil rouge dell’intervista con il sindaco di Campi, Emiliano Fossi, incontrato nel suo ufficio di Villa Rucellai. Una chiacchierata a 360 gradi sulle questioni di più stretta attualità che riguardano Campi ma anche il territorio della Piana.
A maggio saranno due anni dalla sua elezione a sindaco: che bilancio può fare dell’attività svolta?
“Essenzialmente ci eravamo posti due obiettivi: risanare la parte economica del Comune, che all’epoca aveva sulle spalle 12 milioni di arretrati che non erano stati liquidati mentre ad oggi ne abbiamo saldati all’incirca otto e mezzo. E al tempo stesso continuare a investire in opere pubbliche con l’intenzione di riuscire a “rianimare” la comunità campigiana. Certo essere riusciti a creare una giunta giovane, come età media intendo, e che abbia un forte legame con il territorio ha facilitato il nostro compito”.
Una delle questioni sempre più all’ordine del giorno è quella dell’aeroporto: quale è la sua opinione oggi?
“Non si è mai spostata di un centimetro. Resto contrario al potenziamento di Peretola ma è importante confrontarsi, anche nel dissenso, ai vari tavoli istituzionali. Anche perchè si tratta di una scelta regionale e nazionale che investe territori che non fanno parte del Comune di Campi. Una volta constatata la volontà di andare avanti, l’obiettivo del sindaco è quello di essere presente insieme agli altri enti che “controlleranno” l’opera. Da parte nostra vogliamo aprire un osservatorio che ottenga anche il riconoscimento della Regione con tecnici che a loro volta abbiano le competenze necessarie. I comitati fanno bene a fare i comitati, personalmente non capisco i politici che si mettono a fare i capi comitato…”.
C’è un traguardo che avete raggiunto che le dà più soddisfazione?
“La soddisfazione più grande è stata quella dettata dal risveglio di un orgoglio campigiano che in passato era rimasto sotto traccia. E che ha permesso a questa amministrazione di prendere degli impegni che poi sono stati mantenuti: penso per esempio alla riapertura del ponte di via Einstein, ottenuta con un risparmio consistente di risorse mentre una ferita aperta ancora da sanare è quella relativa alla scuola Matteucci. Una ferita che sarà rimarginata nei prossimi mesi, a primavera con la consegna della palestra, a gennaio 2016 con il completamento dei lavori di ristrutturazione. Ma non mi dimentico della viabilità con un piano specifico di interventi nelle frazioni, partendo da via Magenta per proseguire in via San Quirico e via Santa Maria per citare le più significative. Se poi penso a quello che era il programma elettorale, c’è un grande sogno che sta per realizzarsi, il collegamento della tramvia con Campi”.
Ci sono obbiettivi invece traguardi che non siete riusciti a tagliare?
“No ma non perchè siamo più bravi degli altri. Solo perchè facciamo le cose con raziocinio dicendo anche di no quando non è possibile farle”.
Una riflessione politica: attualmente quante anime ha il Pd campigiano?
“Il Pd in generale è una famiglia che discute tanto e spesso lavando i panni sporchi fuori di casa. Probabilmente servirebbe una discussione più forte all’interno del partito. A Campi ci sono tutte le potenzialità per fare bene e questo è senza dubbio un segnale di speranza importante”.
Quale è il suo rapporto con le opposizioni?
“Ho l’impressione che in consiglio comunale ci siano più opposizioni, che spesso e volentieri mi sembrano anche divise fra loro e che, concentrandosi più sui dettagli, non riescono a dare una visione d’insieme del loro lavoro. Per quanto mi riguarda posso dire che amministrare è bello ma anche faticoso ed è per questo che bisognerebbe fare sempre tutto con il sorriso sulle labbra e magari “prendendosi anche un po’ meno sul serio”…”.
Ci dica qualcosa sulla sua esperienza all’interno del neo nato consiglio metropolitano…
“Indubbiamente è un’esperienza complessa, con un ente ancora da costruire. Si tratta di un impegno in più ma è sicuramente un’esperienza positiva proprio perchè permette a Campi di esserci. Ma soprattutto consente di guardare a un pezzo di territorio più ampio, che comprende anche Lastra a Signa e Scandicci e che è inserito nel contesto della città metropolitana”.