Torre di Levante, “perchè con renderla visitabile?”

SIGNA – Far rivivere la Torre di Levante? Rendendola ai signesi con un restauro adeguato? Un progetto che, secondo l’amministrazione comunale, potrebbe essere attuato. “Sarebbe bello – dice l’assessore Giampiero Fossi – restaurare e rendere nuovamente visitabile la torre che potrebbe costituire un unico complesso monumentale collegandola al vicino Palagetto e al piazzale già restaurato […]

SIGNA – Far rivivere la Torre di Levante? Rendendola ai signesi con un restauro adeguato? Un progetto che, secondo l’amministrazione comunale, potrebbe essere attuato. “Sarebbe bello – dice l’assessore Giampiero Fossi – restaurare e rendere nuovamente visitabile la torre che potrebbe costituire un unico complesso monumentale collegandola al vicino Palagetto e al piazzale già restaurato dalla parrocchia”.
Intanto la parrocchia di Santa Maria ha “offerto ai cittadini un antico annesso agricolo adiacente una delle torri del Castello di Signa, la Torre di Levante, praticamente nascosta alla vista anche dei più attenti viaggiatori. L’importante ristrutturazione, utilizzata con mostre e manifestazioni di vario genere, sottolinea la necessità di un altrettanto importante intervento nella vicina torre che versa in condizioni non certo positive”.
La Torre di Levante fa parte della seconda cinta muraria di Castello, ricostruita dai fiorentini dopo le distruzioni di Castruccio del 1325, e mantiene ancora intatte le antiche caratteristiche medioevali modificate invece nelle altre strutture difensive della Signa del XIV secolo.
Il restauro della Torre di Levante avrebbe un costo. “Gli oneri di una simile operazione non sono certo indifferenti – dice l’assessore Fossi – ma come è già stato dimostrato in altre situazioni, con la volontà della popolazione e con la sinergia dei vari enti, delle volte piccoli miracoli possono accadere. Il Palagetto, l’adiacente annesso agricolo, la Torre di Settentrione, la compagnia di San Miniato e le chiese di San Lorenzo e di San Gaetano fanno di questa capacità dei signesi ottima testimonianza. In questo contesto è bene non dimenticare le oltre trenta opere di arte sacra e i tabenacoli che sono stati restaurati negli ultimi venti anni. Il Castello di Signa, con i resti delle sue tre porte e delle sue sette torri, rappresenta un luogo di inestimabile valore per tutta la Toscana: un impegno comune per restituire dignità a certe importanti vestigia del nostro passato potrebbe costituire oggetto cui fare convergere più forze”.