Tentato omicidio in via del Pratignone, arrestato il quarto uomo

CALENZANO – E’ stato rintracciato e arrestato in provincia di Macerata il quarto uomo che avrebbe fatto parte della spedizione punitiva nei confronti di un connazionale cinese lo scorso giugno in via del Pratignone a Calenzano. Nella mattina di oggi 19 dicembre, i militari della Compagnia di Signa hanno concluso l’attività investigativa che ha permesso […]

CALENZANO – E’ stato rintracciato e arrestato in provincia di Macerata il quarto uomo che avrebbe fatto parte della spedizione punitiva nei confronti di un connazionale cinese lo scorso giugno in via del Pratignone a Calenzano.

Nella mattina di oggi 19 dicembre, i militari della Compagnia di Signa hanno concluso l’attività investigativa che ha permesso di identificare e trarre in arresto il quarto cittadino cinese accusato di essere complice dei tre connazionali già arrestati il 20 ottobre 2015 per i reati di tentato omicidio aggravato e porto di oggetti atti ad offendere (qui l’articolo sugli altri arresti).

L’attività di indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Prato, è partita dall’aggressione subita da un cittadino cinese che, mentre camminava in via del Partignone, è stato raggiunto da quattro connazionali, di cui uno armato di mannaia e un altro di coltello, e ferito gravemente ad un braccio. La vittima fu salvata da un dipendente di un locale della zona che mise in fuga gli aggressori.

Le prime indagine condotte dai militari dell’Arma hanno permesso di identificare e successivamente arrestare tre dei quattro presunti autori del tentato omicidio ma un lavoro di analisi dei filmati e sviluppo dei riscontri investigativi acquisiti ha consentito di chiudere il cerchio intorno a un quarto soggetto il cui ruolo nello svolgimento del delitto non sarebbe stato affatto secondario: secondo gli investigatori infatti la persona arrestata oggi sarebbe stata alla guida della vettura utilizzata dagli uomini per raggiungere il luogo dell’aggressione alla quale avrebbe partecipato attivamente.

La vicenda sarebbe scaturita da una sorta di “offesa” che la vittima avrebbe fatto a uno degli arrestati sul luogo di lavoro. L’aggredito, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, era riuscito a evitare conseguenze più gravi perché con il braccio sinistro si era protetto la testa, cui erano diretti i vari colpi.

Alla luce di ciò, il Gip di Prato, concordando con le risultanze investigative emerse, ha emesso anche l’ultima misura cautelare che i carabinieri della Compagnia di Signa hanno eseguito nel comune di Morrovalle (MC) con la collaborazione dei militari delle competenti stazioni dei carabinieri.