Strumenti e spartiti danneggiati dall’alluvione. Ma la Filarmonica Michelangiolo Paoli non si arrende. L’appello del Comune

CAMPI BISENZIO – Strumenti e spartiti, anche di importanza storica, danneggiati dall’alluvione di novembre. Ma la Filarmonica Michelangiolo Paoli, come ha ribadito il suo presidente Adriano Gucci, non ha alcuna intenzione di arrendersi. Anzi. Lo dimostrano una serie di iniziative che la storica banda del nostro territorio sta organizzando, alcune delle quali di concerto con […]

CAMPI BISENZIO – Strumenti e spartiti, anche di importanza storica, danneggiati dall’alluvione di novembre. Ma la Filarmonica Michelangiolo Paoli, come ha ribadito il suo presidente Adriano Gucci, non ha alcuna intenzione di arrendersi. Anzi. Lo dimostrano una serie di iniziative che la storica banda del nostro territorio sta organizzando, alcune delle quali di concerto con l’amministrazione comunale. “Quando siamo entrati nella nostra sede di via Vittorio Veneto – dice Gucci – davanti ai nostri occhi si è materializzata un’immagine sconvolgente, gli strumenti “galleggiavano”, la parte bassa dell’archivio storico praticamente irrecuperabile”. Ma nessuno dei musicisti ha alzato bandiera bianca e da subito, o quasi, è stata riattivata la sala prove.

A fronte di tutto ciò, la Filarmonica ha ricevuto tanti attestati di solidarietà, a partire da quelli di alcune bande del territorio, Marcialla e la Rossini di Firenze su tutte, “che ha organizzato un concerto a dicembre – continua Gucci – per sostenerci. Non solo perché insieme è arrivato anche l’inatteso aiuto cinque bande del nord Italia, con cui non avevamo rapporti, che si prodigate anche dal punto di vista economico”. La Michelangiolo Paoli, infatti, è una delle bande più vecchie d’Italia, è stata fondata nel 1816, “suoniamo e diamo lezioni di musica gratuitamente a chi vuole far parte della nostra società. La sede è stata sommersa per due giorni da almeno 60-70 centimetri di acqua e fango e le conseguenze sono state sotto gli occhi di tutti: abbiamo buttato via due tastiere, il mixer e l’impianto di amplificazione dell’orchestra, due amplificatori per basso e un clarinetto risulta inutilizzabile, gli altri strumenti li abbiamo ripuliti. Abbiamo buttato via due mobili/espositori. Purtroppo sono state alluvionate circa trenta storiche partiture complete da banda: una quindicina di queste erano scritte a mano dal maestro Iacuzzi, alcune addirittura nei primi anni del ‘900, e molti dei nostri attuali programmi musicali. Con il gruppo di associazioni che si è costituito per nel dopo alluvione di cui facciamo parte, “Rialzati Campi”, domenica 14 aprile organizzeremo un pranzo al Circolo SMS di Sant’Angelo a Lecore e naturalmente noi suoneremo”.

“Un gioiello a Campi Bisenzio da valorizzare, – ha aggiunto il vice-sindaco Federica Petti – la Filarmonica Michelangiolo Paoli è una delle più vecchie bande della Toscana. Purtroppo l’acqua e il fango non hanno risparmiato partiture, strumenti, divise, amplificazione e mobili: i danni sono davvero ingenti, diversi clarinetti e sassofoni, alcune trombe, un trombone a tiro e un sousafono, 2 batterie complete, una vecchia cassa da banda in pelle, 2 timpani, amplificatori e monitor, tanta musica da banda e “Big Band” e tantissima musica scritta a mano con la china sono stati gravemente danneggiati. Oggi la situazione è ancora critica, ma la banda resiste, e lo deve fare grazie anche a tutti noi. Per contattarli e aiutarli scrivete a michelangiolopaoli1816@gmail.com”.