Stop a Case Passerini ed economia circolare: per Legambiente e Cgil Toscana “è la strada giusta”

FIRENZE – Lo stop all’inceneritore dei Case Passerini nel comune di Sesto e la decisione di avviare un percorso di economia circolare da parte della Regione Toscana, accoglie il consenso di Legambiente e di Cgil Toscana. “Finalmente la Regione Toscana, con questa opportuna revisione del Piano regionale dei rifiuti, entra nell’ottica dell’economia circolare, – dice […]

FIRENZE – Lo stop all’inceneritore dei Case Passerini nel comune di Sesto e la decisione di avviare un percorso di economia circolare da parte della Regione Toscana, accoglie il consenso di Legambiente e di Cgil Toscana. “Finalmente la Regione Toscana, con questa opportuna revisione del Piano regionale dei rifiuti, entra nell’ottica dell’economia circolare, – dice Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – applaudiamo decisamente la scelta della giunta, che conferma quanto Legambiente ha sempre sostenuto. Vale a dire che l’opzione rifiuti zero comporta necessariamente e rigorosamente il varo di una stagione d’impianti mille. Il riciclo della materia, in altri termini, può sostenersi utilmente se e solo se innovazione tecnologica e sostenibilità sociale permetteranno alle varie filiere produttive di rinnovarsi in continuum con un nuovo modello circolare. Come per tutte le rivoluzioni copernicane, all’inizio ci saranno ritrosie e resistenze, ma la direzione di marcia è obbligatoriamente tracciata e fa ben sperare per il futuro della Toscana. E non solo della Toscana”. “E’ buona e condivisibile la scelta della Regione Toscana di chiudere definitivamente con l’ipotesi di inceneritore di Case Passerini, – afferma Maurizio Brotini della segreteria della Cgil Toscana – riduzione e riuso dei rifiuti, raccolta differenziata, impianti di trattamento intermedio e riciclo delle materie prime-seconde, in un’ottica di economia circolare: è questa la strada giusta da intraprendere, con il presupposto di prevedere risorse per salvaguardare le condizioni di lavoro e di salute degli addetti all’attività di raccolta ‘porta a porta’. Come Cgil Toscana lo abbiamo sostenuto da tempo; ora si coinvolgano le amministrazioni di Livorno e Collesalvetti sulla nuova bioraffineria, assieme alle organizzazioni sindacali e ambientaliste dei territori”.