SESTO FIORENTINO – Prosegue il nostro viaggio virtuale per conoscere come i nostri lettori trascorrono a casa il periodo richiesto con una normativa governativa per contenere la diffusione del Coronavirus. Stare a casa è un obbligo e tutti ci siamo in qualche modo reinventati la quotidianità a volte continuando a lavorare con lo smart working a volte riscoprendo altre attività. Oggi abbiamo incontrato Simone Guidotti di Legambiente, esperto e conoscitore della fauna dell’area del Parco della Piana (in questi giorni chiuso) e fotografo naturalista, due anni fa, Guidotti, ha pubblicato un libro La Piana di Sesto Fiorentino e il suo parco, edito da Apice Libri. Anche lui, abituato alla natura del parco, è a casa.
Abituato al parco della Piana, alle attività all’aperto, stare in casa in condizioni di emergenza sanitaria come questa, cosa significa? Cosa ti manca della tua attività?
Effettivamente l’attività all’aperto mi manca proprio; ho fatto delle brevi visite al parco per controllare che tutto fosse a posto, considerando che, come ben sai, la piana è stata per tanto tempo considerata meno di niente, e purtroppo ancora è fatta oggetto di numerosi episodi di inciviltà con abbandoni di rifiuti di ogni genere. Ora poi che la rifiuteria è giustamente chiusa ancora di più. Per fortuna la recinzione del parco regge, ma fuori… D’altro canto questa è la situazione e le norme emesse le accetto da buon cittadino. Quello che più mi manca, è sicuramente l’osservazione della natura e dei suoi abitanti che in questo momento dell’anno stanno variando per effetto delle migrazioni e sono in piena attività di nidificazione. Mi consolo con qualche osservazione da casa, ma stando in mezzo a condomini non è proprio facile. Della mia attività di nonno poi, chiaramente mi manca il contatto con il mio nipotino di tre anni, con il quale fortunatamente ho un gran bel rapporto. Ci videochiamiamo, ma certo non è la stessa cosa.
Internet e la rete vengono incontro in questo periodo al proprio lavoro e alle proprie passioni?
Sicuramente internet e la rete sono un bell’aiuto, anche se ogni giorno che passa si lavora di più a scansare fake news e discorsi inutili che a leggere cose interessanti. Mi salva il contatto con tutti gli amici del parco con i quali condividiamo immagini d’archivio che andiamo a ricercare.
Hai qualche consiglio da dare per chi resta a casa per come trascorrere il tempo?
L’unico consiglio che mi viene di dare è di utilizzare il tempo per fare quelle cose che abbiamo rimandato da tempo e riscoprire la bellezza della lentezza, del tempo a disposizione, della possibilità di sospendere “le corse” che più o meno tutti abbiamo fatto nostro malgrado in tempi non lontani.
Hai ripreso a svolgere qualche attività abbandonata in passato per mancanza di tempo libero?
No, direi proprio di no.
Cosa ti rimarrà di questa esperienza?
Sono sicuro che mi rimarrà la convinzione che correre non serve a niente e che gli affetti dei familiari e delle persone con cui normalmente hai rapporti, sono la ricchezza più grande di tutto. Credo che mi rimarrà anche una nuova capacità di dare il giusto valore ai momenti della vita, quella che prima consideravamo “normale”.