Sinistra per Calenzano: “Per il Parco delle Carpugnane, proseguire con la razionalizzazione degli spazi”

CALENZANO – Proseguire nel “percorso di razionalizzazione degli spazi e di alleggerimento del progetto, per far sì che emerga con forza l’aspetto di Parco vero e proprio, fatto di spazi aperti e alberature”. E’ quanto sostiene Sinistra per Calenzano sulla revione del progetto dell’amministrazione comunale relativo al Parco delle Carpugnane e aggiunge “rispetto a quanto […]


CALENZANO – Proseguire nel “percorso di razionalizzazione degli spazi e di alleggerimento del progetto, per far sì che emerga con forza l’aspetto di Parco vero e proprio, fatto di spazi aperti e alberature”. E’ quanto sostiene Sinistra per Calenzano sulla revione del progetto dell’amministrazione comunale relativo al Parco delle Carpugnane e aggiunge “rispetto a quanto dicevamo sulla configurazione dei parcheggi e sulla quantità di posti auto previsti, bene ha fatto l’Amministrazione ad intervenire subito, in tempi utili, per ridurne il numero ed aumentare la visibilità e accessibilità del Parco dall’esterno”.

“Occorre dunque fare importanti valutazioni sulle strutture più impattanti qui previste, come ad esempio sull’ipotesi di realizzare un ciclodromo: – prosegue Sinistra per Calenzano – visti i circuiti ciclistici già realizzati e messi a disposizione al Colle e alla Madonna del Facchino, crediamo che si possa proseguire nell’utilizzo di questi ultimi continuando a collaborare con i diretti interessati, senza utilizzare una grossa porzione di parco che verrebbe di conseguenza sottratta alla libera fruizione. Lo spazio alla Madonna del Facchino è nuovo, dispone di parcheggi e di servizi, e sarà importante continuare ad utilizzarlo e manutenerlo”.

“Un altro punto su cui anche nel 2021 le nostre osservazioni si erano concentrate era quello della ricollocazione e ridimensionamento del centro civico e dei due auditorium coperti o spazi eventi previsti. – precisa Sinistra per Calenzano – Anche le più recenti riflessioni ci spingono ad andare in questa direzione. A tal proposito, occorre anche valutare se il ridimensionamento mantenga la possibilità delle funzioni per cui questi spazi erano stati pensati. Questo è il caso dell’auditorium: incompatibile con l’oasi faunistica e fuori luogo se troppo grande, probabilmente poco utile se troppo piccolo. Quindi, anche in questo caso, opteremmo per non procedere alla costruzione di questa opera, valutando piuttosto la possibile realizzazione di un anfiteatro naturale che meglio si inserirebbe al contesto”.