Sinistra Italiana Toscana: “Unificare con un solo numero l’accesso alla guardia medica è stato solo l’ennesimo taglio alla sanità pubblica”

FIRENZE – “L’arrivo del numero unico per le chiamati non urgenti era stato annunciato alcuni mesi fa dal presidente della Regione Eugenio Giani come un servizio innovativo per i cittadini, “quella della Asl Toscana centro è la prima centrale operativa di continuità assistenziale del genere ad entrare in funzione a livello aziendale in Toscana, ed […]

FIRENZE – “L’arrivo del numero unico per le chiamati non urgenti era stato annunciato alcuni mesi fa dal presidente della Regione Eugenio Giani come un servizio innovativo per i cittadini, “quella della Asl Toscana centro è la prima centrale operativa di continuità assistenziale del genere ad entrare in funzione a livello aziendale in Toscana, ed è dotata di tecnologie e supporti informatici che saranno fondamentali per potenziare la sanità territoriale.” Purtroppo, le cose non stavano proprio in questi termini e alla prima occasione tutto è andato in tilt, perché quella che veniva presentata come un’innovazione, in realtà era l’ennesimo taglio alla sanità”. A dirlo, in una nota, è Sinistra Italiana Toscana, che aggiunge: “L’accorpamento in un numero unico della guardia medica non accompagnato a un rafforzamento in termini di personale e di piattaforme informatiche non era una scelta adeguata ed è stato chiaro sin dall’inizio. Ancora una volta, la giunta Giani ha proceduto ad un taglio sulla sanità pubblica mistificando i fatti. Di cosa si tratta? Si è deciso prima di tutto di cambiare nome al servizio, tanto per confondere le idee ai cittadini toscani: guardia medica non andava bene, si è passati all’altisonante “centrale operativa di continuità assistenziale”. Poi, visto che dopo la pandemia tutti avevano compreso che la sanità del territorio era quella da salvaguardare e rafforzare, Giani ha deciso di fare l’opposto e ha eliminato una risposta presente sul territorio in tutti i Comuni che rispondeva ai bisogni dei cittadini evitando loro di riversarsi al pronto soccorso. Ecco, quindi, cosa è successo: via il numero di telefono per contattare la guardia medica sul proprio territorio comunale, si passa ad un numero unico di un’area molto ampia e densamente popolata così che non chiami una guardia medica a te vicina ma chiami un numero presso una centrale operativa sul territorio fra Pistoia e Empoli. Quindi se 10 cittadini di Campi, 10 di Calenzano e 10 di Signa contemporaneamente hanno la necessità di contattare la guardia medica, non chiamano ciascuno la propria bensì il numero unico passando così a un tempo di attesa almeno decuplicato”.

“Con un numero di operatori ridotti era ovvio che il sistema non avrebbe funzionato. Oltre il danno la beffa. E quando si è pensato bene di smantellare questo servizio? Durante una pandemia… I risultati sono facilmente prevedibili: quello che non è evidentemente sufficientemente chiaro al Presidente Eugenio Giani sono le ricadute che questa scelta inopportuna ha, centinaia di persone in coda al telefono che non sono riuscite a prendere la linea per giorni per parlare con il medico di turno durante le festività natalizie (e non solo). La ex guardia medica ha funzioni importanti e il suo operato è finalizzato a fornire assistenza medica di primo livello, in situazioni che presentano caratteristiche di non differibilità, ovvero quando il paziente non può attendere il rientro in servizio del medico curante senza danno o rischio per la propria salute (ore notturne o nei giorni festivi o prefestivi). In tempo di pandemia poi nello specifico il cittadino chiama la guardia medica per poter avere ricette elettroniche per prenotare il tampone e l’assenza prolungata dei medici di famiglia nel periodo natalizio ha complicato non poco la situazione. Quindi un danno notevole stare ore al telefono senza poter parlare con nessuno e non avere accesso ai servizi necessari”.

“Se il cittadino – conclude il comunicato – non deve andare al Pronto Soccorso perché è un accesso improprio e “intasa” il Pronto Soccorso, se non può contattare il medico di famiglia perché guarda caso in quelle fasce orarie non è in servizio, se non può contattare la guardia medica perché si è pensato bene di smantellarla chi deve chiamare? La risposta è semplice: un numero che spesso non risponde. Si tratta purtroppo dell’ennesimo taglio al Sistema Sanitario Regionale e un ennesimo disservizio proprio in un momento di grande difficoltà per la sanità toscana. Invitiamo i cittadini a inviare una e-mail al presidente regionale Eugenio Giani (eugenio.giani@regione.toscana.it) e al presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo (antonio.mazzeo@regione.toscana.it) affinché si comprenda che questa nuova riorganizzazione non funziona e chiedendo di porre rimedio”.