Signa: relazione ambientale in Provincia dopo l’incendio alla Lgf, metalli pesanti riscontrati in un laghetto del parco Chico Mendes

SIGNA – L’assessore provinciale Renzo Crescioli, rispondendo a domande d’attualità pesentate dal Prc e dal Pdl, ha fatto il punto sulla situazione ambientale alla Lgf di San mauro a Signa, l’azienda di via de’ Bassi colpita da un incendio in aprile. L’incendio ha interessato l’area destinata all’attività galvanotecnica, vasche a servizio delle linee produttive, comprese […]

SIGNA – L’assessore provinciale Renzo Crescioli, rispondendo a domande d’attualità pesentate dal Prc e dal Pdl, ha fatto il punto sulla situazione ambientale alla Lgf di San mauro a Signa, l’azienda di via de’ Bassi colpita da un incendio in aprile. L’incendio ha interessato l’area destinata all’attività galvanotecnica, vasche a servizio delle linee produttive, comprese le strutture di copertura costituite prevalentemente di materiali in fibrocemento, eternit. Nello stesso corpo di fabbrica interessato dall’incendio, ma esterno ad esso, risultavano stoccati contenitori contenenti sali di cianuro utilizzati per le lavorazioni galvaniche stesse. Risulta, dalla comunicazione di Arpat che l’intervento dei Vigili del fuoco è riuscito a evitare che l’incendio si estendesse nella zona del deposito dei sali di cianuro con potenziale rilascio ambientale di acido cianidrico altamente tossico. È stato però rilevato, a conclusione delle operazioni di spegnimento, che la vasca di decantazione esterna e le acque di risulta dei processi di lavorazione, dove è confluita anche l’acqua utilizzata per lo spegnimento, è tracimata con potenziale rischio di inquinamento ambientale dovuto anche alla vicinanza di un laghetto del Parco Chico Mendes nel comune di Campi Bisenzio. Nelle acque del laghetto sono stati riscontrati da Arpat “concentrazioni molto elevate di metalli pesanti, in particolare nichel, riconducibile alle lavorazioni effettuate dalla ditta”. Alla luce di tutto questo l’immobile industriale risulta del tutto inagibile e dovranno essere tempestivamente rimossi i materiali in eternit e tutte le sostanze pericolose utilizzate nei processi produttivi ed in particolare i sali di cianuro, previa accurata verifica delle condizioni di integrità e sicurezza dei contenitori dove tali sostanze sono stoccate. Il responsabile della ditta ha inviato in data 16 aprile agli enti competenti la comunicazione relativa al potenziale inquinamento conseguente all’incendio. La direzione ambiente e gestione rifiuti della Provincia di Firenze ha ricordato alla ditta Lgf le procedure previste dal decreto e in particolare, nel caso in cui la ditta abbia scelto di avvalersi a procedure semplificate e ne ricorrono le condizioni, la messa in sicurezza d’urgenza può essere effettuata nei 30 giorni successivi la data dell’avvenuto incidente. Nel caso in cui il procedimento non venga concluso nei tempi indicati, il proponente dovrà presentare apposito piano di caratterizzazione. In ogni caso l’attività produttiva potrà riprendere solo a seguito del rilascio di nuove autorizzazioni perché le altre, con la situazione attuale, sono decadute.