SIGNA – “Il Centro diurno Alzheimer di Signa è ancora chiuso e la situazione non è più accettabile, per i malati e per le loro famiglie”. E’ il presidente dell’associazione In nome dei diritti Onlus, Alessandro Martini, a parlare così. “Il Coronavirus – aggiunge – non ha sostituito disabilità, non autosufficienze, Alzheimer, Parkinson e altre demenze senili, chi ne era affetto continua ad esserlo anche se dalla pressoché totale assenza nel dibattito politico e istituzionale di questi temi, qualcuno potrebbe pensare il contrario. Nella Piana fiorentina, i Centri Alzheimer sono solamente due (a Sesto Fiorentino e Signa), mancanza già inaccettabile vista la costante e rapida crescita di persone affette da demenze senili. Basti pensare che Comuni come Scandicci (50.000 abitanti) e Campi Bisenzio ne sono sprovvisti. La situazione, causa Coronavirus, si è ulteriormente aggravata; il Centro Alzheimer di Signa non ha infatti ancora ripreso la propria attività. Ne consegue che le famiglie sono costrette a “dare la caccia” a badanti disponibili a seguire il proprio malato che, per la condizione in cui si trova, necessita di continue attenzioni che non possono essere nemmeno improvvisate, né svolte da qualunque soggetto. Se un piano terapeutico prevede la frequentazione di un Centro diurno, questo servizio non può essere soppresso, nemmeno per una prolungata emergenza. Non lo diciamo noi ma la Legge sui Livelli essenziali di assistenza. Chiediamo quindi ai Comuni interessati e alla Asl di indicare i tempi della riapertura del Centro”.
Signa, Centro diurno Alzheimer ancora chiuso. “Situazione non più accettabile”
SIGNA – “Il Centro diurno Alzheimer di Signa è ancora chiuso e la situazione non è più accettabile, per i malati e per le loro famiglie”. E’ il presidente dell’associazione In nome dei diritti Onlus, Alessandro Martini, a parlare così. “Il Coronavirus – aggiunge – non ha sostituito disabilità, non autosufficienze, Alzheimer, Parkinson e altre […]
