Sicurezza urbana, i progetti di “rigenerazione sociale” per la Piana. E anche per la città

FIRENZE – Ventidue progetti (nel complesso) di rigenerazione sociale urbana, da portare avanti coinvolgendo i cittadini che abitano in quartieri di paesi e città che si stanno dimostrando più fragili di altri. L’idea di partenza è semplice: un luogo più vissuto e frequentato è maggiormente sicuro. Quantomeno si abbassa la percezione di insicurezza. Piazze e […]

FIRENZE – Ventidue progetti (nel complesso) di rigenerazione sociale urbana, da portare avanti coinvolgendo i cittadini che abitano in quartieri di paesi e città che si stanno dimostrando più fragili di altri. L’idea di partenza è semplice: un luogo più vissuto e frequentato è maggiormente sicuro. Quantomeno si abbassa la percezione di insicurezza. Piazze e quartieri dove al posto di fondi sfitti tornano a fiorire attività commerciali o culturali e dove la gente scende in strada, si incontra e non si chiude in casa sono un deterrente a situazioni di degrado e criminalità. “I progetti pilota finanziati l’anno scorso in una dozzina di città – si legge in una nota – hanno dimostrato che la ricetta può funzionare. Così la Regione torna a finanziare queste esperienze, con 715.000 euro per ventidue diversi progetti”.

A Firenze i progetti riguardano l’apertura di uno spazio “chill out” di relax in Santo Spirito-Oltrarno, dove poter sostare e affrontare il ritorno a casa dopo una serata nella quale si è bevuto alcol, con il conforto di bevande analcoliche, di tè, tisane e una colazione rigenerante; la creazione del Comitato “Rocca sport” nel quartiere di Rocca Tedalda, che avrà il compito di gestire il progetto e promuovere le attività sportive e socializzanti nel quartiere; la promozione di iniziative ed eventi che vedano la partecipazione attiva dei ragazzi alla vita del quartiere dell’Isolotto, includendo il prendersi cura degli spazi in cui amano ritrovarsi (l’Isolotto vecchio) e, nel Quartiere 5, l’incentivo a forme di aggregazione informale con educatori di strada e animazioni di comunità progettate con residenti.

A Sesto Fiorentino il Comune vuole intervenire su Quinto Basso, zona già oggetto di un progetto di polizia di prossimità, area di grandi condomini sorti tra gli anni Sessanta e Settanta, la linea ferroviaria a sud e torrente Termine ad est. La ricetta è simile a quella messa in campo da altre amministrazioni: ovvero puntare sui giovani, scoprirne ‘talenti’ nascosti e coinvolgerli nell’organizzazione di attività culturali e laboratoriali.

Il Fomune di Calenzano ha deciso di concentrare le propria attenzione sul quartiere di Dietro Poggio, con un progetto di animazione sociale e integrazione tra associazioni di anziani e ospiti extracomunitari della residenza “Don Marco Brogi”.

Signa, invece, punta l’attenzione sul quartiere del Crocifisso e sui giovani che vi abitano, per dare vita, insieme a loro, a iniziative culturali e sociali capaci di far vivere vie e piazze.

“La sicurezza non è solo ordine pubblico, – ha detto l’assessore Vittorio Bugli – è la premessa su cui poggiano le politiche messe in campo in questi anni, scaturite da un confronto partecipato con i Comuni e tutti gli attori coinvolti confluito nel “Libro bianco” che la Regione ha elaborato insieme ad Anci Toscana: con linee condivise ed azioni suggerite, impegni, progetti pilota da esportare e politiche trasversali lungo tre diverse direttrici, dal controllo del territorio alla riqualificazione urbana fino al presidio sociale, culturale e commerciale”.

Complessivamente, dall’inizio della legislatura, la Regione ha investito sulla videosorveglianza quasi sei milioni di euro, di cui ha goduto la quasi totalità dei comuni toscani. Su dodici progetti pilota di rivitalizzazione di quartieri ed aree difficili è stato investito un milione e 96.000 euro, a cui se ne aggiungono adesso altri 715.000 con l’avviso che finanzia gli altri ventidue progetti. Tre milioni dal 2019 al 2021 (9 milioni in tutto) è il contributo sui progetti di polizia di prossimità che interessa quindici Comuni, a cui se ne sommano adesso altri 25, più circoscritti, finanziati con 635.000 euro. La Regione ha sostenuto con oltre un milione e 300.000 euro anche la formazione dei vigili urbani. In tutto, rimettendo in fila i singoli interventi, dal 2015 si sfiorano i 19 milioni.