SI: “Toscana Aeroporti, l’occupazione non può dipendere dall’ampliamento dello scalo di Firenze”

SESTO FIORENTINO – “Visto che Toscana Aeroporti, a parole, si mostra sensibile al tema del lavoro, cominci a essere conseguente tutelando i posti esistenti. L’esternalizzazione dei settori Handling e Security, così come è stata prospettata, deve essere respinta perché mancano le garanzie occupazionali e salariali, con 800 persone che vedono a rischio il proprio futuro”. […]

SESTO FIORENTINO – “Visto che Toscana Aeroporti, a parole, si mostra sensibile al tema del lavoro, cominci a essere conseguente tutelando i posti esistenti. L’esternalizzazione dei settori Handling e Security, così come è stata prospettata, deve essere respinta perché mancano le garanzie occupazionali e salariali, con 800 persone che vedono a rischio il proprio futuro”. Ad affermarlo sono i coordinatori di SI Toscana Daniela Lastri (nella foto) e Marco Sabatini, esprimendo la piena solidarietà ai dipendenti degli scali aeroportuali di Firenze e Pisa che domani sciopereranno per quattro ore, nuova agitazione dopo quella dello scorso 2 ottobre.

“Proprietà e istituzioni, a partire da Regione e Comune di Firenze, – aggiungono – insistono sull’importanza della nuova pista per creare occupazione: allora ci aspettiamo un impegno maggiore a difendere le persone che già lavorano in Toscana Aeroporti. Altrimenti suona come un ricatto. I sindacati hanno ragione da vendere quando chiedono regole certe: clausola sociale, applicazione del contratto nazionale di riferimento e clausola di salvaguardia per il reintegro di tutto il personale qualora sorgessero problematiche nelle nuove aziende. Per quanto riguarda le attività di Handling (check in, biglietterie, rampe, scalo), il presidente Carrai non può nascondersi dietro la normativa europea che impone di costituire una società separata: al momento mancano infatti garanzie oggettive per il futuro dei lavoratori; un’azienda sana e in crescita dovrebbe porsi l’obiettivo di tutelare i suoi dipendenti”.