Sfiducia a Biagiotti. Quello che succede dopo (foto)

SESTO FIORENTINO – “Ma siete sicuri che dopo questa vicenda le elezioni possano essere affrontate con serenità?” E’ la domanda che ha posto Giuseppe Matulli agli otto consiglieri Pd che hanno presentato la mozione di sfiducia al sindaco Sara Biagiotti. Domanda posta questa sera nel corso dell’assemblea, numerosa, che si è tenuta alla Casa del […]

SESTO FIORENTINO – “Ma siete sicuri che dopo questa vicenda le elezioni possano essere affrontate con serenità?” E’ la domanda che ha posto Giuseppe Matulli agli otto consiglieri Pd che hanno presentato la mozione di sfiducia al sindaco Sara Biagiotti. Domanda posta questa sera nel corso dell’assemblea, numerosa, che si è tenuta alla Casa del popolo Unione operaia di Colonnata conclusa a mezzanotte. A convocare questa assemblea gli otto consiglieri Pd Giulio Mariani (ex capogruppo), Diana Kapo, Laura Busato, Aurelio Stera, Antonio Sacconi, Maurizio Soldi, Andrea Guarducci e Gabriella Bruschi (presidente del consiglio comunale). “Che ci sia una spaccatura è evidente” ha aggiunto Matulli.

“Vorrei sfatare alcuni miti e bugie – ha detto Mariani – Cosa succede se il 21 luglio (consiglio comunale sulla mozione di sfiducia, ndr) viene votata la mozione? Il sindaco decade, viene nominato un commissario e decade il consiglio comunale. In queste ore si dice che il commissario prefettizio può venire e fare come vuole. Non è vero che può aumentare le tasse perchè è stato approvato un bilancio. Ci hanno telefonato tante associazioni che ci chiedono se i contributi dati a questa associazione saranno tagliati. Altri dicono che con il commissario saranno accelerati processi aeroporto e termovalorizzatore. Alla peggio sarà come adesso. Non chiediamo la luna chiediamo coraggio. Alla peggio non cambierà niente. E’ un anno che cerchiamo di denunciare. Veniamo minacciati di espulsione dai dirigenti del partito”.

Per Mariani quella della mozione di sfiducia “è stata una scelta sofferta”.

“Per fare il bene di Sesto c’è spazio anche fuori dal Partito democratico? – ha chiesto Aurelio Stera – La situazione è grave. Mi sono impegnato per la sindaca, ma poi ci siamo accorti che non era capace. Ci siamo sbagliati. La sindaca non ha mai consultato i partiti. Non ha mai condiviso le scelte politiche. Servono lungimiranza, passione, senso di responsabilità e alla sindaca mancano tutte e tre questi aspetti”.

Gli altri consiglieri hanno ripetuto che in questo anno il sindaco “è stato assente”. “Si dice che si  mandano a casa solo i sindaci che rubano e in questo caso ci ha rubato la fiducia e la riprenderemo il 21 – ha aggiunto Antonio Sacconi che, insieme a Stera ha dato un voto contrario al bilancio – Il bilancio aveva un approccio ragioneristico e non aveva un programma per la città. Non possiamo sostenere chi dimostra di essere arrogante e incapace e per questo il 21 chiederemo la sfiducia”.

Quale dunque il futuro di Sesto? Si dovrà attendere il 21 luglio quando ci sarà il consiglio comunale. Il Pd sestese, nel frattempo, è stato commissariato.

Foto gallery di Roberto Vicario