SESTO FIORENTINO – La notizia è apparsa questa mattina sulla pagina “Laginorisiamonoi” su Facebook e a postarla è stato proprio uno dei lavoratori della Richard Ginori: questa mattina, dice il psot, alle 9.20 il forno della “vernice” è stato definitivamente spento. In funzione, a temperatura ridotta in modo da raffreddarsi lentamente per evitare il “crollo”, un ultimo forno, quello del del “biscotto”, che potrebbe essere spento tra poche settimane nonostante i sindacati, Cobas in testa, abbiano chiesto ai liquidatori di fare di tutto per tenerlo acceso: lo spegimento del “biscotto”i (seppur fatto nella maniera giusta per salvaguardarne l’integrità strutturale) significherebbe un ulteriore depauperamento del valore dell’azienda e una riduzione dell’importanza del sito produttivo di Sesto.
Nel frattempo i Cobas chiariscono che il 13 novembre sarà la data ultima prevista dalla procedura concordataria con il Tribunale di Firenze, avviata l’11 settembre. Entro ottobre, comunque, i liquidatori individueranno l’eventuale acquirente della Richard Ginori 1735 spa in liquidazione. L’operazione legata alla possibile applicazione Legge Guttuso (acquisto dei beni museali di Ginori da parte dello Stato per azzerare le esposizioni con l’Erario e gli enti previdenziali ed esattoriali) è disgiunta nella tempistica dalla procedura concordataria.