Sesto Fiorentino: “Laginorisiamonoi” a grandi lettere sulla facciata della direzione

SESTO FIORENTINO – Agosto caldissimo, soprattutto per gli oltre trecento della Richard Ginori che non sono in ferie ma in cassa integrazione straordinaria. Su di loro resta in bilico la spada di Damocle della chiusura definitiva dell’azienda se il Collegio dei liquidatori non reputerà “ricevibile” almeno una delle offerte avanzate da diverse cordate imprenditoriali. Intanto […]

SESTO FIORENTINO – Agosto caldissimo, soprattutto per gli oltre trecento della Richard Ginori che non sono in ferie ma in cassa integrazione straordinaria. Su di loro resta in bilico la spada di Damocle della chiusura definitiva dell’azienda se il Collegio dei liquidatori non reputerà “ricevibile” almeno una delle offerte avanzate da diverse cordate imprenditoriali. Intanto la fabbrica non è completamente chiusa: i forni rischierebbero di “crollare” se venisse spenti repentinamente e così si è deciso di alimentarli a temperatura media. E per questo occorre un minimo di manutenzione attiva. Aperte anche le portinerie e attivi i vigilantes oltre alcuni impiegati essenziali all’attività dei liqudiatori.

Anche i sindacati non hanno chiuso per ferie e restano, quasi presidiassero la fannrica, per dare quei consigli e quell’assistenza tecnica ai lavoratori presi dall’apertura dei conti tecnici per ottenere l’anticipi della Cigs da parte di Fidi Toscana.

Ma molto è rappresentato proprio da quella scritta in vernice rossa con caratteri cubitali sulla facciata della direzione di via Cesare: “LAGINORISIAMONOI”. Uno slogan forse esclusivista. Sicuramente rende bene lìidea lo stato d’animo di quei trecento che rischiano il lavoro.