Sesto Fiorentino: Ds, “tariffe orarie discriminanti per i lavoratori”

SESTO FIORENTINO – Non piace ai Democratici per Sesto la decisione della giunta comunale di istituire tariffe orarie agevolate solo per i dipendenti delle aziende delle piazze Lavagnini e del Mercato dove dal 1 ottobre entrerà in vigore la sosta a pagamento. I Democratici per Sesto contestano la decisione del Comune di sesto di aggiornare […]

SESTO FIORENTINO – Non piace ai Democratici per Sesto la decisione della giunta comunale di istituire tariffe orarie agevolate solo per i dipendenti delle aziende delle piazze Lavagnini e del Mercato dove dal 1 ottobre entrerà in vigore la sosta a pagamento. I Democratici per Sesto contestano la decisione del Comune di sesto di aggiornare le tariffe orarie per la sosta sulle aree a pagamento in occasione dell’estensione della Zcs a piazza del Mercato e Lavagnini, prevedendo,”per andare incontro alle esigenze dei lavoratori dipendenti che operano all’interno della Ztl e della Zcs, limitatamente a piazza Lavagnini,apposite agevolazioni tariffarie” abbonamento mensile 12 euro, abbonamento giornaliero e euro. “Tutti gli altri dovranno arrangiarsi – dice il portavoce della lista civica Andrea Santoni – confidiamo o in un ripensamento della giunta sulle decisioni assunte o che si tratti piuttosto di un refuso o di un errore contenuto nella delibera”. Secondo i Democratici per Sesto sarebbe, “sia da un punto di vista politico che giuridico, una palese discriminazione fra categorie di lavoratori, dipendenti e autonomi, commercianti compresi,con sede legale nelle vie interessate al provvedimento o limitrofe”. Una discriminazione, dice la lista civica, per quelle categorie di lavoratori autonomi che si sono ampliate e comprendono Co.co.co, partire Iva, contratti a progetto “magari con contratti di lavoro presso ditte o attività con sede nelle vie interessate e che dovrebbero essere assimilati ai lavoratori dipendenti”. “Pertanto – conclude Santoni – la discriminazione sarebbe palese ledendo principi costituzionali ed europei di pari dignità di tutti i lavoratori e ci vedremmo costretti a rivolgerci alle autorità competenti”.