Scontro Chini-Fossi sul bilancio “Il Pd si tira fuori dalle polemiche”

CAMPI BISENZIO – In merito allo scontro Chini-Fossi sulla questione del bilancio del Comune di Campi Bisenzio, il gruppo Pd “si tira fuori dalle polemiche”. E lo fa con una nota condivisa da tutti i consiglieri comunali (Lorenzo Loiero, Alessio Ciriolo, Giancarlo Paolieri, Daniela Bani, Andrea Tagliaferri, Falco Bargagli, Chiara Nistri, Antonio Otranto e Alessio […]

CAMPI BISENZIO – In merito allo scontro Chini-Fossi sulla questione del bilancio del Comune di Campi Bisenzio, il gruppo Pd “si tira fuori dalle polemiche”. E lo fa con una nota condivisa da tutti i consiglieri comunali (Lorenzo Loiero, Alessio Ciriolo, Giancarlo Paolieri, Daniela Bani, Andrea Tagliaferri, Falco Bargagli, Chiara Nistri, Antonio Otranto e Alessio Colzi) proprio “per sottolineare che il percorso di risanamento a Campi è iniziato nel 2008 e prosegue, e dove possibile si va perfezionando, oggi. Chiediamo a tutte le componenti del nostro partito di pensare prima di tutto a Campi, ripartendo dei risultati elettorali recenti, perchè noi ci sentiamo una squadra unica”. “Come abbiamo spiegato al consiglio comunale del 29 aprile – continua il documento – i fatti sono chiari. Il debito fuori bilancio di 800.000 euro rappresenta un errore di gestione grave che va sanato, come la legge prevede e abbiamo deliberato. In consiglio, infatti, abbiamo preso atto anche della pronuncia della Corte dei Conti su elementi di criticità del bilancio 2012, vincolando l’avanzo 2013 ai residui attivi, scelta contabile corretta su una posta che non rappresenta però una lacuna solo del nostro Comune, come giustamente ci ricordano alcuni colleghi dell’opposizione, ma di tutti i Comuni italiani. La sostanza di quanto deliberato si ferma qua. Invece, come spesso accade, si è voluti andare oltre, pretendendo di giudicare un’intera stagione politica di Campi, ricca peraltro di grandi trasformazioni e quindi anche di chiaroscuri, solo sulla base di questi due atti. La Corte dei Conti segnala criticità e consigli, non dà giudizi politici e sbaglia chi, come l’opposizione, la utilizza in modo non costruttivo”. “Le indicazioni date sono utili e vanno seguite dove possibile, spiegando tuttavia due cose alla gente. La prima: diversamente da quanto sentito dire in questi giorni, il risanamento non inizia oggi ma nel 2008. La vecchia giunta si è insediata con un indebitamento di 75 milioni e un consuntivo da 12,5 milioni di deficit. Dal 2010 tutti i consuntivi hanno chiuso in avanzo e l’indebitamento, che pure resta altissimo, è calato a 66 milioni: numeri finora mai smentiti nelle relazioni di revisori contabili e Corte stessa. Sono risultati che tutto il Pd deve rivendicare, intanto perché, anche se troppi lo dimenticano, questo partito nasce proprio nel 2008, e poi perché i giudizi storici su partite complesse come un bilancio, non devono mai essere bianchi o neri: non si può ridurre 20 anni di una città al parere annuale di un organo economico, né dall’altra negare chi vi siano aspetti di debolezza strutturale e gestionale, su cui la nuova giunta fa bene a intervenire oggi e sicuramente farà in futuro”. E ancora: “La seconda cosa da dire riguarda il fatto che aver scelto di proseguire la strada del contenimento della spesa e quest’anno anche del vincolo dell’avanzo. Elementi che ci hanno permesso e permetteranno di avere un bilancio meno fragile, aprendo però all’interrogativo su dove trovare risorse per gli investimenti. Il vero nodo su cui gli organi politici dovrebbero confrontarsi è questo, non gli attacchi con Facebook o giornalate. L’ex sindaco ha fatto sabato una difesa legittima del proprio operato e di chi ha lavorato o ricoperto incarichi istituzionali in questi anni. Crediamo che né lui né altri vogliano andare oltre. Le primarie del 2012 e le elezioni amministrative dell’anno scorso hanno parlato chiaro. Su questo deve farsi forza l’attuale sindaco e non guardare al passato, se non come luogo dove pescare elementi buoni da mantenere e altri critici da migliorare, che poi è quanto chiedono i cittadini in questi giorni, cui non interessa assistere al confronto fra chi c’era prima e dopo”.