Scatole di latta dell’associazione il Paese dei Balocchi

SESTO FIORENTINO – L’Associazione “Il Paese dei Balocchi” di Sesto Fiorentino partecipa alla mostra dal titolo “Leggera, economica, riciclabile, ed anche bella….La scatola di latta” dal 16 al 23 ottobre alla sede del Centro Ricreativo nel viale Vittorio Veneto 29 all’Impruneta . Vengono presentate un ampia selezione di rare scatole in latta litografata che hanno avuto nel […]

SESTO FIORENTINO – L’Associazione “Il Paese dei Balocchi” di Sesto Fiorentino partecipa alla mostra dal titolo “Leggera, economica, riciclabile, ed anche bella….La scatola di latta” dal 16 al 23 ottobre alla sede del Centro Ricreativo nel viale Vittorio Veneto 29 all’Impruneta .

Vengono presentate un ampia selezione di rare scatole in latta litografata che hanno avuto nel corso della loro vita dai primi del 900 agli anni 30 un duplice scopo. Prima di andare a far compagnia ai giocattoli in latta venivano vendute piene di gustosissime praline al cioccolato, caramelle biscotti delle migliori marche e fabbriche di dolciumi tedesche, francesi, inglesi .

Alcune di queste riportano stampato anche l’immagine di origine dello stabilimento del quale uscivano. Le massaie inglesi e tedesche che acquistavano biscotti nei primi decenni del 900 avevano la possibilità di una vasta scelta. Ma non si trattava di scegliere solo fra le mille delicatezze che queste scatole contenevano, ma anche del contenitore sempre più accattivante  fatto appositamente come un bagaglio, un cassone, una valigia,  da far adoperare dopo il consumo ai propri figli per completare i giochi dei ragazzi. Infatti vuotati del loro “dolce” contenuto  venivano collocati sugli imperiali dei pulman dell’epoca gli “omnibus” o sopra i portapacchi delle auto per rendere più veritiero il viaggio fra immaginazione e gioco. La latta dei bauletti andava a far compagnia alla latta litografata di questi giocattoli veri gioielli ludici adatti ai bambini di tutte le età ed oggi ai collezionisti.

Ma andavano anche nelle casette per bambole per riporre i corredini e le piccole lenzuola o coperte dei lettini dei bambolotti di bisquit. Le scatole venivano utilizzate anche per riporre ago, filo, bottoni, forbici e tutto l’occorrente  per i lavori di cucito.

Fra le scatole in mostra le misure variano da 5 a 20, 30 cm. Tra questi anche una scatola del 1912  e molto probabilmente veniva venduto sui grandi transatlantici dell’epoca come la “Cunard  White Star Line”  la stessa Compagnia  del Titanic e riporta proprio le insegne della famosa bandiera con stella bianca in campo rosso. Fu l’inventiva della Fabbriche Huntley e Palmer, Crawford Inglesi o Bing , Fischer tedesche o Metalgraf Italiana a produrre contenitori più eleganti e accattivanti con  litografie finissime per riprodurre maniglie, rinforzi, cinghie di cuoio la cui testimonianza ci viene tramandata  tramite i nostri bagagli di latta. Oltre ai bagagli vennero riprodotti anche altre forme come  piccoli mobiletti, libri, campane, salvadanai, cassette per le lettere , distributori di benzina  tutti rigorosamente in latta litografata. Ogni volta che vengono aperti e lucidati emanano un fascino tutto particolare come nella fiaba della lampada di Aladino che ci riportano indietro nel tempo quando credevamo che non esistesse il sottile confine fra realtà e fantasia.