Sanità, i medici di famiglia smentiscono Valdré. “Nessun progetto alternativo alla guardia medica”

SESTO FIORENTINO – I medici di base di Sesto non sarebbero stati “coinvolti né ufficialmente  né ufficiosamente  in  progetti di medicina associativa sul nostro territorio”. Lo afferma il dottor Giuseppe Paladino smentendo le affermazioni del dottor Andrea Valdrè, direttore tecnico della Ss Nordovest, fatte nel corso di un convegno a Villa Barellai di Pratolino. Valdrè […]

SESTO FIORENTINO – I medici di base di Sesto non sarebbero stati “coinvolti né ufficialmente  né ufficiosamente  in  progetti di medicina associativa sul nostro territorio”. Lo afferma il dottor Giuseppe Paladino smentendo le affermazioni del dottor Andrea Valdrè, direttore tecnico della Ss Nordovest, fatte nel corso di un convegno a Villa Barellai di Pratolino. Valdrè aveva annunciato l’avviop di un progetto con il quale si sarebbe garantita l’assistenza dei medici sul territorio per una serie di casistiche sanitarie per adesso per lo più delegate ai pronto soccorso.
Paladino sottolinea invece che “si sono anzi trascurate tutte le esperienze positive che i medici della nostra zona, anche  associati in cooperativa, hanno portato a termine nel corso degli ultimi anni, anticipando i modelli organizzativi che oggi vengono riproposti. Siamo sempre stati e siamo disponibili a ogni forma di dialogo con gli organismi amministrativi per trovare soluzione ai problemi sanitari, e questo i nostri pazienti lo sanno bene”. Il modello proposto da Valdrè , cioè che i medici di famiglia sostituiscano quelli di guardia medica in alcune fasce orarie, “non risolve i problemi economici perché – dice Paladino – i medici, di famiglia o di guardia medica che siano, sono impegnati h24. Recuperare risorse mediche  per le  attività diagnostiche o terapeutiche e per la prevenzione affidando  le emergenze notturne solo  al 118 nella fascia tra le 24 e le 8 potrebbe davvero costituire una novità in grado di incidere sui costi della sanità”.  Secondo Paladino si continua invece a mantenere l’anomalia italiana per le urgenze (pronto soccorso, 118 e guardia medica). “Nessun Paese può permettersi tre sistemi paralleli e sovrapposti – conclude Paladino – occorre razionalizzazione. I medici sestesi, se saranno consultati, non mancheranno di portare il loro contributo”.