Rotary Club Bisenzio Le Signe, una sera alla scoperta dell’arte visionaria di Escher

SIGNA – Una serata all’insegna dell’arte e di un artista di grande successo quella che i soci e gli ospiti del Rotary Club Bisenzio Le Signe hanno potuto trascorrere ieri a Signa a Villa Castelletti. Una serata dal titolo evocativo, “L’artista visionario Escher”, resa possibile dalla disponibilità di Eleonora Ciambellotti che ha parlato appunto del fenomeno Escher e “ci ha […]

SIGNA – Una serata all’insegna dell’arte e di un artista di grande successo quella che i soci e gli ospiti del Rotary Club Bisenzio Le Signe hanno potuto trascorrere ieri a Signa a Villa Castelletti. Una serata dal titolo evocativo, “L’artista visionario Escher”, resa possibile dalla disponibilità di Eleonora Ciambellotti che ha parlato appunto del fenomeno Escher e “ci ha accompagnati – si legge in una nota del Rotary Club Bisenzio Le Signe – nel percorso virtuale della mostra  che ha entusiasmato il pubblico fiorentino”.

L’artista dei mondi impossibili, il maestro olandese amato dai matematici e dagli hippies che ha coniugato l’arte con l’universo infinito dei numeri, la scienza con la natura,  generando invenzioni fantasiose e paradossi magici. La mutazione delle forme è il suo universo parallelo, quasi un mondo fantastico, una sorta di  “Paese delle meraviglie”, il mondo di Alice dove il paradosso diventa realtà per dilatarsi sino a farti sentire uno spettatore alieno. Anche il cinema ha voluto regalare uno spazio a questo artista: “Escher viaggio nell’infinito” è un documentario di Robin Lutz del 2019 che racconta la vita e il lavoro del più noto incisore della storia moderna che ha raggiunto la sua popolarità negli anni Sessanta.

“Tante le tappe di questo percorso artistico che Eleonora Ciambellotti ha saputo raccontarci: il periodo toscano, quello di Ravello, l’amore per la Calabria, quello della influenza delle geometrie dell’Alhambra di Granada con la scoperta della “tassellatura” che andrà a influenzare le sue geometrie. Insomma un “mondo che ci fa pensare, quello che Escher, dove la forma viene scelta come puro divertimento.. La frase con la quale Eleonora ha terminato la presentazione ben sintetizza il percorso artistico di questo autore: “Solo coloro che tentano l’assurdo raggiungono l’impossibile”….”.