CAMPI BISENZIO – La notizia della chiusura di “Rodolfo”, storico ristorante-pizzeria nel centro di Campi, è stata una delle più gettonate sui social nei giorni scorsi. Un’attività storica del nostro Comune che chiude per sempre. E noi, per mettere in evidenza quello che è stato “Rodolfo” per campi, pubblichiamo questo ricordo scritto da VanniOndeRiver.
“Se vuoi ti si chiude dentro”
Hanno ammazzato Pablo, Pablo è vivo. Ha chiuso Rodolfo, Rodolfo è aperto. Rodolfo ha abbassato la saracinesca e non la ritirerà più su, ma quello che conta è che i ricordi sono sempre aperti, non ce l’hanno proprio la saracinesca. Avrei voluto viverne altri, ma purtroppo non sarà così. Conserverò con cura quelli che ho accumulato fin qui. Il cibo di per sé, e per i luoghi dove lo si consuma, fa parte di noi in modo vero e profondo. Il palato ha un canale collegato direttamente al cuore. Ho saputo per caso della chiusura mentre facevo colazione alla pasticceria la Dolceria venerdì scorso e la nostalgia, sospinta da un vento leggero e tiepido, ha risalito la via del cuore e del palato fino ad inumidirmi gli occhi. All’ora di pranzo ho avuto la conferma direttamente da Silvana e Foffo che la notizia non era una bufala. Cos’è che rendeva unica quella Pizzeria, Trattoria, Rosticceria? La centralità del cibo, semplicemente. Il fatto che il menù ed il modo di cucinare i piatti si ripetessero costanti e uguali nel tempo. Il resto sono solo fronzoli. La vita dovrebbe essere così, semplice, diretta, coerente, ma con l’eccezione di un tocco di classe, qualche piccola incoerenza, che da Rodolfo, comunque, si ripeteva coerente nel tempo. Foffo aveva costruito negli anni una sua personale elaborazione alla campigiana della carbonara, nel senso che ogni volta la faceva diversa. A volte compatta al centro del piatto, altre volte slabbrata ai lati. In ogni caso sempre buonissima. E’ stato questo l’ultimo piatto che ho voluto mangiare da Rodolfo sabato a pranzo. La vita ha bisogno principalmente degli affetti, di consolidate abitudini, poi sopra ci si può (anzi ci si deve) costruire anche il resto, ma senza un centro, una rocca che fortifica le nostre certezze, un qualcosa a cui tornare e ritornare, non si va da nessuna parte. Il pollo alla griglia con le patate arrosto la domenica, il calzone alla ricotta a mezzodì il mercoledì, la carbonara il sabato, le polpette di carne con il prezzemolo quando c’erano, le penne sulla pecora, la pizza ed il bongo sempre! In questo fine settimana ci sono tornato diverse volte per dare un rinforzino finale ai miei ricordi. Sabato la Silvana mi ha detto: “se vuoi ti si chiude dentro”. Grazie Silvana. Poi domenica ho fatto prigioniero il biglietto di Rodolfo dentro una bella cornice che ho appeso ad una parete della mia cucina, il luogo più vicino al mio palato…ed al mio cuore. Grazie Rodolfo.
#VanniOndeRiver