Rigacci (M5S) “Tutti gioiscono. Ma chi voleva l’inceneritore?”

CAMPI BISENZIO -“Il Consiglio di Stato conferma che l’autorizzazione per l’inceneritore di Case Passerini è annullata. Tutti gioiscono ma chi lo voleva questo inceneritore?”. E’ la domanda che si pone il portavoce del M5S Niccolò Rigacci, che aggiunge: “Un inceneritore che si voleva da sé”. “Emiliano Fossi, il sindaco PD di Campi, dichiara ‘Questa è […]

CAMPI BISENZIO -“Il Consiglio di Stato conferma che l’autorizzazione per l’inceneritore di Case Passerini è annullata. Tutti gioiscono ma chi lo voleva questo inceneritore?”. E’ la domanda che si pone il portavoce del M5S Niccolò Rigacci, che aggiunge: “Un inceneritore che si voleva da sé”.

“Emiliano Fossi, il sindaco PD di Campi, dichiara ‘Questa è la più importante vittoria dell’amministrazione comunale in questi 5 anni di Governo’, – dice Rigacci – l’ex sindaco Adriano Chini (PCI, DS, PD, le ha fatte tutte ed è di nuovo in lizza per la poltrona) rilancia anche contro l’aeroporto: ‘opposizione decisa a entrambe le opere’. Il governatore della Toscana Enrico Rossi (eletto col PD dal 2010 a oggi) si affretta a precisare ‘Com’è noto io ero contrario’. Ma allora questo inceneritore si voleva da sé? Come mai è toccato smuovere i tribunali per fermarlo? Non vi fate prendere in giro dagli ecologisti dell’ultima ora”.

Rigacci ricostruisce la storia della decisione di collocare l’inceneritore a Case Passerini e le diverse posizioni dei partiti: “Andiamo in ordine cronologico e ricordiamo che Chini, in realtà, è il padre dell’inceneritore, sua fu l’idea di collocarlo nella Piana inserendolo insieme a quello di Testi e Selvapiana nel Piano Provinciale dei rifiuti del 1998. Dall’ottobre 2005 al maggio 2006 si schiera contro l’inceneritore ideando una fiaccolata di protesta e l’invio alla provincia di 3.500 cartoline con il no all’inceneritore. Poi ritorna ad essere favorevole e nel 2007, dopo essere ritornato alla guida del Comune, indice il referendum sull’inceneritore invitando a votare sì. Al referendum stravinse il no ma Chini non cambiò idea, nel 2008 scriveva nel programma elettorale: si ‘porrà la questione’ solo ‘se risulterà che esistono sistemi alternativi’. Fossi, in giunta dal 2004 al 2013, prima con il sindaco Alunni poi con Chini, partecipa a tutte le capriole sull’inceneritore sopra riportate (sì, no, sì, no). Nel 2013 si candidava come sindaco e sul tema era chiaro: ‘il centro sinistra ha detto sì al termovalorizzatore’, ‘non si può a ogni piè sospinto mettere in discussione le scelte’. Non possiamo poi dimenticare che nel 2015 il sindaco e la sua maggioranza bocciavano la mozione popolare Rifiuti Zero”.

Rigacci spiega la posizione del PD: “I piani alti del PD facevano le scelte inceneritoriste senza alcuna obiezione interna; nel novembre del 2014 la Regione Toscana approva (con i voti del PD e l’astensione di Forza Italia) il Piano Rifiuti con 7 inceneritori dentro. Sempre nel 2014 il governo Renzi (PD) vara il decreto Sblocca Italia con dentro 12 nuovi inceneritori (e i rifiuti importati da altre regioni). Il ministro Galletti (ministro con Renzi e Gentiloni) dice ‘Bisogna fare presto’. E qualcuno di loro oggi vorrebbe pure intestarsi la vittoria del no”.