Richard Ginori. L’irritazione della Gucci. “Ci aspettavamo un’accoglienza migliore”

SESTO FIORENTINO – La Gucci si dichiara offesa dalle posizioni assunte da alcune compagini sociali a proposito dell’acquisizione della Richard Ginori dove non susstie alcuna “trattativa viziata e mutilata e nessun ricatto sulla pelle dei lavoratori”. La vicenda deve aver enormemente irritato l’azienda della moda controllata dal gruppo finanziario internazionale Kering tanto da aver emesso […]

SESTO FIORENTINO – La Gucci si dichiara offesa dalle posizioni assunte da alcune compagini sociali a proposito dell’acquisizione della Richard Ginori dove non susstie alcuna “trattativa viziata e mutilata e nessun ricatto sulla pelle dei lavoratori”.
La vicenda deve aver enormemente irritato l’azienda della moda controllata dal gruppo finanziario internazionale Kering tanto da aver emesso una nota con la quale rivendica di aver “chiarito sin da subito le condizioni a cui avrebbe proceduto”.
L’azienda rivendica di aver predisposto un percorso che prevede “ipotesi di accompagnamento al pensionamento, l’attivazione di servizi di outplacement”, oltre ad aver “contattato primari fornitori, con cui ha verificato la possibilità concreta di ricollocare almeno il 50% delle persone che rimarranno in carico al fallimento”. Dei 303 dipendenti attuali la Gucci recuperebbe 230 lavoratori, notizia che era stata fornita al momento della dichiarazione di interesse da parte del marchio.
Nella nota Gucci, oltre a rammaricarsi dell’accoglienza ricevuta, auspica chem nei prossimi giorni, si possa proseguire con i sindacati una trattativa proficua e lineare nell’interesse dei lavoratori e della tutela del Made in Italy.