SESTO FIORENTINO – La comunità cinese si fa parte attiva ed entra nel dibattito referendario promuovendo un incontro bipartisan , in cui ascoltare le ragioni del Sì e quelle del No alla riforma (oggi dalle 18 al Wok “Haokelai – Francy’s Wok” in via Ettore Majorana 89) . A sostenere il Si ci sarà l’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi mentre a rappresentare il No sarà il sindaco di Sesto Lorenzo Falchi. “E’ la prima volta la comunità entra nel vivo e si attiva chiedendoci di organizzare insieme un’iniziativa sul Referendum, – ha spiegato la vice capogruppo del Pd Monia Monni presentando l’iniziativa insieme a don Giovanni Momigli e al presidente dell’Unione Giovani Italo Cinesi Francesco Xia – la partecipazione è senz’altro il modo più elevato di esercitare la cittadinanza e i giovani italo cinesi ci chiedono di aiutarli a fare questo salto di qualità. È un segnale importante di integrazione che siamo determinati a cogliere e coltivare . Uno spartiacque importante sono stati i fatti del 29 giungo all’Osmannoro che hanno dato la spinta e radicato la convinzione che era necessario affrontare in maniera unita i problemi di convivenza. Ed è in quell’occasione che si è costituito il comitato che riunisce le associazioni Unione Giovani Italo Cinesi, l’ associazione generale dei Cinesi di Firenze, l’associazione Imprenditori cinesi e l’associazione Donne cinesi di Firenze. “L’integrazione è un processo culturale lungo al quale non dobbiamo mai smettere di lavorare. Pur tenendo fermo il rispetto della legalità – ha aggiunto la Monni – e continuando quindi con i controlli sulle imprese, ritengo che si debba aiutare a crescere la voglia di sentirsi parte della collettività, nella cornice dei suoi diritti e dei suoi doveri. Per questo accanto ai controlli si deve costruire un dialogo vero, si deve lavorare per aumentare la percezione di sicurezza dei cittadini italo cinesi, si devono offrire condizioni di maggiore vivibilità di quel pezzo di territorio dove troppo debole si avverte la presenza delle istituzioni”. “La comunità cinese, ha detto don Momigli – è la prima a chiedere nell’area dell’Osmannoro più sicurezza, l’installazione di telecamere e anche una maggiore presenza di forze dell’ordine. L’Unione giovani italo cinesi ci ha chiesto di aiutarli a capire i meccanismi per sapersi muovere nelle relazioni con le istituzioni e non solo. E’ una novità assoluta. Siamo lontani dagli stereotipi che abbiamo, e questo ci carica tutti, istituzioni, forze sociali e politiche di una più alta responsabilità perché non si può deludere una richiesta di collaborazione del genere”.
Referendum, la comunità cinese si fa parte attiva e promuove un dibattito
SESTO FIORENTINO – La comunità cinese si fa parte attiva ed entra nel dibattito referendario promuovendo un incontro bipartisan , in cui ascoltare le ragioni del Sì e quelle del No alla riforma (oggi dalle 18 al Wok “Haokelai – Francy’s Wok” in via Ettore Majorana 89) . A sostenere il Si ci sarà l’assessore regionale […]
