FIRENZE – Anche in Toscana continua l’attacco di criminali ed ecomafiosi nei confronti dell’ambiente: ciclo illegale del cemento e dei rifiuti, archeomafia, racket degli animali, incendi dolosi sono nel 2018 i settori più interessati dal fenomeno degli ecoreati. A parlare chiaro sono anche quest’anno i dati di “Ecomafia 2019”. I numeri, i dati e le tante storie del rapporto sono stati presentati oggi da Legambiente, alla presenza di Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, Antonio Pergolizzi, Osservatorio nazionale ambiente e legalità di Legambiente, don Andrea Bigalli, referente regionale di Libera, e dell’assessore alla oresidenza della Regione Toscana Vittorio Bugli.
Nel merito, la Toscana mantiene la posizione più alta tra le regioni del centro-nord e resta stabile al sesto posto nella classifica nazionale, subito dopo Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Lazio. I numeri parlano chiaro: 1.836 infrazioni accertate (corrispondenti al 6,8% sul totale dei reati accertati su scala nazionale), appena in calo rispetto all’anno scorso, quando le infrazioni furono 2.138 (7,1% del dato nazionale). In linea generale, quest’anno si registra un peggioramento nel settore del cemento illegale (dal 6° al 5° posto) e in quello dei rifiuti, dove la Toscana rimane stabile al 4° posto nella classifica italiana ma si conferma la prima regione del centro-nord, riuscendo perfino a scavalcare la Sicilia. Non va meglio neanche dal punto di vista delle archeomafie e degli incendi dolosi, anche se per fortuna non si ripete in qualità e quantità l’annus horribilis del 2017.
“Il quadro che emerge dal “Rapporto 2019″ è senz’altro composito, fatto di grandi chiari-scuri – ha dichiarato Ferruzza – e induce a tenere alta la guardia contro comportamenti e posture incivili, assolutamente indegni di una regione come la Toscana. Tuttavia, forti della nostra esperienza formativa sugli Ecoreati, realizzata nell’ultimo quadriennio sui territori grazie alla collaborazione con Anci e Regione Toscana, la registrazione di un numero così rilevante di infrazioni e delitti è anche il segno di una forte e costante azione di contrasto del fenomeno”.
Ciclo dei rifiuti
Per quanto riguarda le attività organizzate di traffico illecito dei rifiuti la nostra regione è in alta classifica raggiungendo la quarta posizione con cifre a dir poco preoccupanti: 634 infrazioni accertate nel 2018, aumentano anche le persone denunciate (802) e i sequestri effettuati (181). Su scala provinciale le maggiori criticità si evidenziano nella provincia di Firenze (75 infrazioni accertate, 1,4% su totale nazionale, 84 denunce), seguita da Arezzo (56 infrazioni accertate, 55 denunce e 26 sequestri) e da Siena (53 infrazioni accertate, 1% su totale nazionale, 60 denunce e 12 arresti).
Ciclo del cemento
Il mattone selvaggio è servito, in alcuni contesti, per spalancare le porte alle ditte in odore di mafia. Quest’anno la Toscana sale dalla sesta posizione alla quinta con 480 infrazioni accertate, (il 7,3 % sul totale nazionale), aumentano le denunce da 428 a 572; diminuiscono invece i sequestri effettuati (da 50 a 28). Su scala provinciale le maggiori criticità si evidenziano nella provincia di Firenze (99 infrazioni accertate, 1,6% su totale nazionale, 109 denunce e 4 sequestri), seguita da Livorno (85 infrazioni accertate, 1,3% su totale nazionale, 94 denunce e 7 sequestri) e da Siena (72 infrazioni accertate, 1,1% su totale nazionale, 81 denunce).
Pirati di biodiversità
Racket degli animali, bracconaggio, commercio illegale di specie protette, allevamenti illegali, pesca di frodo, ma anche (viste le nuove norme) maltrattamento degli animali di affezione. La Toscana, scende all’ottavo posto della classifica ma i numeri sono ancora preoccupanti con 405 infrazioni accertate, con una percentuale sul totale del 6,2%, 420 denunce, 62 sequestri. Nella classifica provinciale dell’illegalità a danno degli animali su terraferma in Toscana domina Firenze con 35 infrazioni, 33 denunce e 13 arresti mentre a danno degli animali a mare è Livorno in testa alla classifica con 127 infrazioni e un arresto.
L’arte rubata (“Archeomafia”)
Altro anno intenso per le forze dell’ordine, in particolare per il Nucleo TPC (Tutela del Patrimonio Culturale) dei Carabinieri, per le cosiddette archeomafie. Inquirenti alle prese coi tanti reati commessi ai danni del nostro immenso patrimonio storico-culturale. A presidiare la classifica nazionale, come una delle regioni maggiormente colpite dai ladri di opere d’arte troviamo la Toscana (5° posto, con 52 furti corrispondenti al 7,7% del totale nazionale).
Incendi dolosi
Quest’anno, come abbiamo già detto, sul fronte incendi non ci sono affatto buone notizie. Anzi. La Toscana, infatti, rimane stabile al 4° posto nella classifica nazionale con 201 infrazioni accertate (9,9% sul totale), 63 denunce e 5 sequestri per un’estensione di superficie (boscata e non boscata) di 1.240 ettari.