Quercioli: “La mia civicità è autentica, nessuna tessera di partito”

CAMPI BISENZIO – “Sono e resto una candidata sindaco civica, non una civicità di facciata ma autentica. Da giovanissima, come primo impiego ho lavorato per otto anni in una azienda metalmeccanica e ero iscritta proprio alla Fiom. Tutto ciò testimonia la mia completa indipendenza, tutta la mia civicità, la mia equidistanza dai partiti della mia […]

CAMPI BISENZIO – “Sono e resto una candidata sindaco civica, non una civicità di facciata ma autentica. Da giovanissima, come primo impiego ho lavorato per otto anni in una azienda metalmeccanica e ero iscritta proprio alla Fiom. Tutto ciò testimonia la mia completa indipendenza, tutta la mia civicità, la mia equidistanza dai partiti della mia coalizione con la quale condividiamo una visione di città completamente alternativa sia a Fossi che a Chini. In tasca non ho tessere di partito ma la mia storia, la mia credibilità personale e tutto il mio coraggio”. Si è espressa così ieri sera Maria Serena Quercioli intervenendo al confronto fra i candidati sindaco promosso dalla Fiom Cgil.

“Io non ho un’appartenenza politica – ha aggiunto – perchè il mio esordio è nel 2018 con la lista civica Liberi di cambiare e forte della mia esperienza personale e professionale ho dimostrato la capacità di aggregare più soggetti politici ma soprattutto ascoltare i cittadini. Quell’ascolto che in 25 anni non è mancato da parte mia nei confronti della gente ma anche di tutti i gruppi politici presenti in consiglio comunale a Campi Bisenzio. Per quanto possibile ho sempre cercato di garantire a tutti gli spazi e l’attenzione. Oggi con lo stesso spirito ma con molta più motivazione e determinazione mi trovo a coordinare e guidare una coalizione che dopo 70 anni è pronta a guidare il Comune di Campi Bisenzio”.

“Per questo sono certa di essere la novità in queste elezioni comunali. Gli elettori, al di là della personale fede politica, hanno accolto in maniera straordinariamente positiva la mia candidatura, d’altronde quando in un territorio ci si conosce da tempo (per ragioni familiari, professionali, del volontariato…) non servono molte parole. Basta uno sguardo per capirsi perchè 46 anni di vita è quasi mezzo secolo e 25 anni di lavoro e professione è davvero tanto roba”.