Quercioli: “Ecco la nostra idea di città. Non si può più stare a vivacchiare”

CAMPI BISENZIO – “Dopo cinque anni di immobilismo, oggi servono scelte forti, non si può più stare a vivacchiare, il nostro più che un programma è un vero e proprio progetto di cambiamento della città. Campi può finalmente voltare pagina”. Parole di Maria Serena Quercioli, candidata sindaco del centro-destra e della lista civica Liberi di […]

CAMPI BISENZIO – “Dopo cinque anni di immobilismo, oggi servono scelte forti, non si può più stare a vivacchiare, il nostro più che un programma è un vero e proprio progetto di cambiamento della città. Campi può finalmente voltare pagina”. Parole di Maria Serena Quercioli, candidata sindaco del centro-destra e della lista civica Liberi di Cambiare presentando, nel Teatro della Pieve di Santo Stefano, il programma elettorale. Ospite della serata Stefano Parisi, presidente nazionale di “Energie per l’Italia” e consigliere regionale del Lazio.

“Sono meravigliato dall’approccio pratico di Maria Serena, – ha commentato Parisi – non evita problemi, dopo anni di malgoverno, oggi non più ammissibile dare nuovamente fiducia a chi non decide, non decidere è molto più grave di chi, decidendo, commette qualche errore”.

Tanti gli argomenti toccati durante la serata: dalla sicurezza alle politiche della salute, dalla scuola al sostegno delle realtà oratoriali con la reintroduzione del 15% degli oneri di urbanizzazione in favore delle chiese e degli istituti religiosi, dalla lotta al degrado al rilancio delle frazioni.

“L’idea che si ritiene vincente per il rilancio di Campi – si legge in una nota – è quella di renderla sempre più una città accogliente, sana e con una alta qualità della vita dei cittadini, appetibile sia per il turismo che per l’insediamento di aziende, anche di tipo innovativo e particolarmente adatte all’imprenditoria giovanile”.

Durante la serata, inoltre Maria Serena Quercioli ha presentato i nuovi rendering, stavolta dedicati al centro storico: “Anche sul centro servono decisioni chiare e noi non ci tiriamo certo indietro nel proporre la nostra visione. Dopo vari anni di Ztl e i risultati che ha prodotto è arrivato il momento di un cambio di passo. La Ztl (9-17) da una parte ha migliorato la qualità dell’aria e reso via Santo Stefano una sorta di isola pedonale ma – a detta dei commercianti – ha devastato il lavoro, tanto che dopo le 17 il centro è solo un luogo di passaggio veicolare per chi torna dal lavoro. Numerose attività negli anni sono state costrette a chiudere per una vera e propria mancanza di clienti. E’ pertanto nostra intenzione riorganizzare e incrementare la circolazione nel centro storico agevolando per quanto possibile il traffico per motivi commerciali locali e scoraggiando il traffico di solo attraversamento o di “scorciatoia” per le circonvallazioni. In ogni caso il passaggio dei veicoli attraverso il centro storico dovrà essere fatto ad una velocità massima di 30 Km/h. Il rispetto dei limiti sarà assicurato da un sistema automatico di rilievo della velocità e con sanzioni”.

E ancora: “Pensiamo che la migliore soluzione, rispettosa anche dei residenti e dei cittadini in genere sia quella di aprire, nei giorni feriali, il ponte nelle due direzioni h24, realizzare una corsia centrale a senso unico in via Santo Stefano (direzione Firenze) aperta h24, in modo da garantire circa 2,5 metri per lato per il passaggio pedonale protetto e garantire il senso nell’altra direzione passando da via Don Minzoni, piazza della Chiesa e reimmissione sul ponte della Rocca. Gli interventi urbanistici adottati non sono stati seguiti da un adeguato sviluppo dei servizi: Campi è rimasta così senza una viabilità capace di assorbire la mole di traffico che si è riversata nella Piana; Campi non ha scuole adeguate all’incremento demografico registrato e ha perso l’unica scuola superiore presente; non c’è stata la volontà di sviluppare una rete adeguata di trasporti pubblici capace di collegare rapidamente la città a Firenze. Campi non ha più una vera identità, è diventata una città dormitorio, con grandi insediamenti abitativi spesso edificati in aree periferiche e il centro si è svuotato di gente e attività. I borghi che erano la caratteristica della città, oggi vivono in situazioni di grande sofferenza: due esempi sono Capalle e San Donnino ma si possono aggiungere anche tutte le altre frazioni”.

“Le risorse economiche servono, ne serviranno parecchie e dovranno essere cercate ovunque, ma servirà anche una gestione più efficiente e moderna della cosa pubblica, senza dimenticare che le precedenti amministrazioni hanno lasciato 54 milioni di debiti da pagare. La coalizione di liste che sostiene la mia candidatura a sindaco non pretende di avere la bacchetta magica ma capacità tecniche e organizzative per valorizzare le tante potenzialità professionali attualmente sotto utilizzate. Per adeguare la macchina comunale saremo pragmatici a partire dalle intese con le organizzazione presenti sul territorio e l’ascolto dei cittadini, delle imprese, delle associazioni e delle parrocchie”.

“Per settant’anni Campi Bisenzio è stata amministrata sempre dalla solita parte politica con la inevitabile creazione di un senso di onnipotenza da parte degli amministratori sempre certi della sicura rielezione, qualunque cosa facessero o non facessero, qualunque comportamento tenessero nei confronti dei cittadini contribuenti. Il pregio di una larga coalizione è che non siamo tutti dello stesso colore e non abbiamo la stessa sensibilità e questo ci porta ad affrontare i problemi con attenzione minuziosa e con la massima apertura di mentalità. Io sono e resto civica e indipendente, e questa indipendenza politica riuscirà a farmi superare ostacoli e omertà consentendomi di guardare al futuro con autonomia e senso di responsabilità: quella verso gli elettori e verso i cittadini tutti. La fiducia negli elettori la conquisterò con il programma e con il mio modo di essere”.