CAMPI BISENZIO – I militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Ceppeto, nell’ambito di una serie di controlli sul lecito smaltimento dei rifiuti speciali, hanno sottoposto ad accertamento l’attività di un’autofficina intestata a un cittadino straniero, che esercita l’attività di meccatronica. All’interno del locale sono stati identificati due lavoratori entrambe regolarmente assunti ed è stata constatata la presenza di cinque autoveicoli in manutenzione mentre nel resede esterno e laterale del locale erano parcheggiati altri quattro veicoli. Da qui la verifica sulla gestione dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, prodotti dall’attività, richiedendo al titolare la documentazione relativa alla tracciabilità dei rifiuti, ovvero il registro di carico e scarico per i rifiuti speciali pericolosi e i formulari di identificazione dei rifiuti relativi a pregresse attività di smaltimento. Al riguardo, però, questi ha dichiarato di non avere mai posseduto e redatto il registro e di non avere nessun formulario tale da comprovare la corretta tracciabilità di quanto prodotto come scarto.
I controlli si sono quindi estesi anche al deposito temporaneo di rifiuti constatando che non esisteva un’area dedicata e che i materiali di scarto erano accumulati in parte all’interno dell’officina e in parte sul resede esterno. In particolare, è stata accertata la presenza delle seguenti tipologie di rifiuto speciale: cumuli di batterie esauste contenute all’interno di un cassone in plastica rigido posto dentro il locale officina (circa 50 pezzi di varie tipologie); olio esausto contenuto all’interno di un bidone in plastica da 500 litri contenete un quantitativo di olio stimabile in circa 250 litri; circa cento pneumatici fuori uso accumulati nel resede esterno; un cassone contenente filtri olio e filtri carburante posti all’interno del locale autofficina; un cassone contenente pasticche usate degli impianti frenanti frammiste a rifiuti urbani e latte imbrattate di olio posto nel resede all’esterno del locale; parti di carrozzeria e parti in plastica quali paraurti e parti interne in plastica nel resede esterno dell’autofficina; contenitore contenente parti di gruppi ottici di autoveicoli posto nel resede dell’officina; numerosi sacchi neri contenenti rifiuti urbani frammisti a rifiuti speciali posti nel resede dell’officina.
La norma prevede infatti che il deposito dei rifiuti debba avvenire per tipologie omogenee di rifiuti e per i rifiuti speciali pericolosi nel rispetto delle norme tecniche che regolano lo stoccaggio e l’imballaggio dei rifiuti contenenti appunto sostanze pericolose. E considerato che nel deposito temporaneo i rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi non sono stati suddivisi per tipologie e raccolti in idonei contenitori predisposti ed etichettati a tale scopo, visto che non è stata fornita la documentazione attestante il corretto smaltimento dei rifiuti prodotti e la tracciabilità degli stessi per cui non è possibile stabilire il periodo di produzione degli stessi, i Carabinieri forestali hanno contestato al titolare dell’attività il reato di gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi per una sanzione amministrativa dell’importo di 4.133,33 euro.