Qf-ex Gkn, il Tribunale respinge il ricorso dell’azienda. Fiom Cgil: “Ora Qf paghi i lavoratori”

FIRENZE – Il Tribunale di Firenze ha respinto il ricorso presentato il 10 gennaio scorso dalla QF Spa, ex Gkn, riconfermando la condanna per condotta antisindacale del 27 dicembre 2023. Per Stefano Angelini, di Fiom Cgil Firenze-Prato-Pistoia, “l’azienda aveva chiesto la revoca del decreto per infondatezza delle nostre pretese e oggi la giustizia riconosce che […]

FIRENZE – Il Tribunale di Firenze ha respinto il ricorso presentato il 10 gennaio scorso dalla QF Spa, ex Gkn, riconfermando la condanna per condotta antisindacale del 27 dicembre 2023. Per Stefano Angelini, di Fiom Cgil Firenze-Prato-Pistoia, “l’azienda aveva chiesto la revoca del decreto per infondatezza delle nostre pretese e oggi la giustizia riconosce che avevamo ragione fin dall’inizio. Ora Qf applichi la legge 234/21, attivi gli ammortizzatori sociali e paghi le retribuzioni dei lavoratori da gennaio. Sono già cinque i ricorsi presentati e vinti da singoli lavoratori col nostro patrocinio. Altrimenti si proceda al commissariamento di un’azienda che di fatto non esiste più”.

Intanto è sospesa da ieri la tendata in piazza Indipendenza, “dopo una resistenza di 35 giorni, di cui 13 in sciopero della fame. La prossima tappa sarà il 12 luglio in piazza Poggi, sempre a Firenze, con un talk e concerto organizzato per il terzo anniversario dell’assemblea permanente. Mentre noi continuiamo a mobilitarci e progettare il futuro di quel sito industriale e dei posti di lavoro, – commenta la Rsu ex Gkn – l’azienda continua a perdere in tribunale, prima sugli stipendi poi sui licenziamenti, confermando ancora una volta la sua condotta antisindacale. Con il corteo del 18 maggio, le due tendate e lo sciopero della fame abbiamo ottenuto aperture importanti per lo sblocco della vertenza ma dal governo non abbiamo avuto ancora nessuna risposta. Di quante altre conferme ha bisogno? Qf va commissariata”.

“Sulle aperture della Regione si continua a vigilare, pronti a nuove mobilitazioni se tempi e modalità non saranno chiari nei prossimi giorni. La prossima tappa, già fissata, è per venerdì 12 luglio in piazza Poggi, a partire dalle 19.30 con Valerio Mastandrea, Francesca Coin e Christian Raimo. Seguirà un concerto con  Mauràs, Romanticismo Periferico, Banda Bassotti, Dutch Nazari, Cimini, Eugenio Cesaro, Sick Tamburo. La legge regionale in questo momento è all’esame delle commissioni competenti in consiglio regionale. La cosa importante è che la discussione vada avanti in maniera serrata e che l’iter si concluda in tempi utili. Anche perché, il contributo una tantum deciso dalla giunta regionale, del quale gli operai non conoscono ancora i dettagli tecnci, ha un senso solo se servirà a superare l’estate senza ulteriori licenziamenti, per poi agganciare la possibilità di una reindustrializzazione”. 

“In un momento di crisi e carovita come questo – conclude la Rsu ex Gkn – questi 3.000 euro ci impegnano in maniera particolare e pensiamo che debba essere lo stesso per le istituzioni. Questo contributo deve servire sì a dare a noi un po’ di ossigeno, ma solo se la volontà è quella di far ripartire la fabbrica, creare posti di lavoro, diritti sociali e pubblica utilità attraverso la riconversione climatica”. Intanto si allarga la solidarietà di lavoratori attorno alla proposta di legge sui consorzi di sviluppo industriale. La Funzione Pubblica della Cgil in regione ha scritto al consiglio regionale per chiedere che la legge venga discussa al più presto, in quanto “scelta di politica industriale finalizzata a realizzare un virtuoso impiego delle risorse pubbliche e scoraggiare sul territorio regionale altri casi di speculazioni spregiudicate, come quello di cui si è reso protagonista il Fondo Melrose ai danni dell’economia e delle popolazioni fiorentine e toscane”. Una delegazione è invece arrivata dalla Basilicata per depositare in Regione le firme raccolte a sostegno della legge. A consegnarle ieri sono stati i sindaci di Melfi e Campi Bisenzio, come in una staffetta di solidarietà tra due realtà profondamente coinvolte dalla crisi dell’automotive.

“La giustizia ha fatto il suo corso e questa decisione del Tribunale conferma la validità delle posizioni della Regione, – ha commentato il presidente Eugenio Giani – abbiamo da subito ritenuto impropria e grave la scelta unilaterale dell’azienda di uscire da una procedura amministrativa prevista dal decreto Orlando, cioè dalla legge 234 sulle delocalizzazioni del 2021. Noi abbiamo seguito e continuiamo a seguire l’iter previsto da tale procedura eravamo e nuovamente invitiamo l’azienda a rispettarla”. Anche Valerio Fabiani, consigliere per le politiche per il lavoro del presidente della Regione Toscana, sottolinea l’importanza del rispetto della legge 234/2021 e auspica che l’azienda ritorni all’interno di u percorso definito dalla normativa: “Noi siamo da sempre stati all’interno di quella procedura, e continuiamo a esserci, – ha detto – esortiamo anche l’azienda a seguirla e rispettarla, portano a compimento tutti gli adempimenti che ancora mancano: presentare il piano sociale, partecipare ad un confronto e attivare gli  ammortizzatori sociali, ponendo finalmente le basi per la reindustrializzazione dell’area, secondo quanto quella norma prevede”.