Pubblica Assistenza, “un gruppo di volontari” replica alla presidente

CALENZANO – Il 2 maggio scorso, in un’intervista rilasciata a Piananotizie, Valentina Frontini, da cinque mesi presidente della Pubblica Assistenza di Calenzano, aveva fatto un primo bilancio e rivolto un appello all’unità ai volontari dell’associazione. Oggi, a distanza di oltre due settimane è arrivato alla nostra redazione un lungo intervento, in replica proprio a quell’intervista, […]

CALENZANO – Il 2 maggio scorso, in un’intervista rilasciata a Piananotizie, Valentina Frontini, da cinque mesi presidente della Pubblica Assistenza di Calenzano, aveva fatto un primo bilancio e rivolto un appello all’unità ai volontari dell’associazione. Oggi, a distanza di oltre due settimane è arrivato alla nostra redazione un lungo intervento, in replica proprio a quell’intervista, a firma “di un gruppo di volontari” dell’associazione che pubblichiamo.

Siamo un gruppo di volontari della Pubblica Assistenza di Calenzano (APAC) e vogliamo replicare all’intervista alla nostra presidente pubblicata da questa testata qualche settimana fa. L’intervista inizia con una bellissima foto della presidente: “Giovane, 32 anni, una delle più giovani dirigenti del mondo delle Anpas toscane, romagnola, felicemente fidanzata, 2 cani, fa servizio in ambulanza tutti i venerdì notte, insieme ai ragazzi del suo turno”. Che dire: giovane, carina, brava anche buona, cosa vogliamo di più. Vorremmo che fosse anche competente e fosse anche capace – insieme al resto del consiglio – di gestire una associazione, per questo i soci hanno votato la lista in cui era candidata nelle ultime elezioni 5 mesi fa. I servizi in ambulanza li fanno tutti i volontari ma da una presidente ci si aspetta di più. Ci si attende ad esempio che dia inizio ai lavori di ristrutturazione della nuova sede con annessi ambulatori per la popolazione di Calenzano dando cosi seguito a quanto deliberato anche nell’ultima assemblea dei soci del 24 gennaio scorso e al progetto presentato in Comune. L’assemblea è l’organo sovrano di una associazione, anche di APAC, che la nostra presidente voglia o non voglia. Mentre il consiglio ha il compito statutario di eseguire i deliberati dell’assemblea. Il dire che non ci sono le risorse economiche per i lavori di ristrutturazione è una mezza verità strumentalizzata per non fare niente. Dopo l’acquisto della nuova sede fatto grazie ad una donazione il vecchio consiglio, sulla base di un progetto presentato in Comune, ha stipulato un mutuo di 100.000 euro. I costi di ristrutturazione saranno sicuramente maggiori del mutuo ma organizzando in modo corretto la ristrutturazione si potrebbero prima completare i lavori nella parte destinata ai volontari, cessare l’affitto della attuale sede – il cui importo è pari alla rata di mutuo – e con il risparmio mensile portare a termine i lavori anche nella parte ambulatori. Non è complicata come procedura, basterebbe che il consiglio avesse la volontà e la determinazione di portare a termine quanto deliberato a larga maggioranza dai soci. Aggiungiamo inoltre che una delle due ambulanze che la nostra presidente dichiara di essere state acquistate e che impegnano finanziariamente l’associazione così da rendere difficile ultimare i lavori di ristrutturazione della nuova sede – non è costata all’associazione stessa un solo euro. L’ambulanza – del valore di circa 70.000 euro è infatti il frutto della vincita di un bando indetto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze (con la quale ci scusiamo per non essere stata citata dalla nostra presidente). Ricordiamo inoltre che la presidente – proprio su questa testata – aveva dichiarato a nome del consiglio: “Dobbiamo metterci intorno a un tavolo con il Comune di Calenzano, con il quale vogliamo portare avanti un rapporto proficuo. Stiamo aspettando di essere convocati a un nuovo incontro per continuare la progettazione. In particolare dobbiamo chiarire il nodo dei parcheggi sotto la nuova sede, che per noi sono di fondamentale importanza”. Ebbene in un comunicato stampa emesso proprio a valle di tali affermazioni il Comune di Calenzano ha specificato che “in seguito agli incontri con i residenti e con la Pubblica Assistenza è stata concordata anche la realizzazione di posti attrezzati per i mezzi della Pubblica Assistenza” smentendo così completamente quanto dichiarato dalla presidente.

Per concludere vogliamo riprendere quanto dichiarato dalla nostra presidente in merito all’invito al confronto di posizioni differenti alla necessità di ripudiare gli attacchi personali, le falsità e le calunnie. Bellissime parole quelle della presidente che – purtroppo – quasi mai hanno trovato riscontro nel suo comportamento e in quello di tutto il consiglio direttivo dal momento del loro insediamento ad oggi. Come volontari abbiamo chiesto più volte un incontro nel quale ci eravamo resi disponibili ad affrontare insieme i problemi nell’associazione senza mai avere avuto un riscontro. Abbiamo subito e stiamo subendo attacchi personali di ogni genere, alcuni volontari – pur rendendosi disponibili – non vengono inseriti nei turni perché “indesiderati” in quanto semplicemente non allineati con la rotta tenuta dal consiglio. Alcuni di noi sono stati accusati – in modo del tutto soggettivo – di non aver osservato i doveri dei soci stabiliti nello statuto associativo e per questo “condannati” a restituire la divisa e atd essere espulsi dall’associazione dopo pochi giorni che era stata rinnovata l’iscrizione alla stessa. Questi sono comportamenti che non possono essere tollerati, men che meno in una associazione di volontariato che pone al centro tutti i suoi appartenenti e che dovrebbe “contrastare ogni forma di abuso, violenza psicologica e atteggiamenti o comportamenti coercitivi, discriminatori o molesti”. La nostra presidente ha dimostrato in più occasioni di non conoscere le regole associative: dallo statuto al codice civile, e comunque di non rispettarle, e di avere difficoltà a relazionarsi con le fondamenta dell’associazione cioè i volontari – tantissimi infatti si sono allontanati dall’associazione minando l’ottimo lavoro portato avanti da 2017 ad oggi. Per questo vogliamo fare un appello sia ai volontari che ultimamente si sono allontanati da APAC, sia a tutti i calenzanesi. Per dire ai primi di tornare in associazione e ai calenzanesi di provare a diventare volontari. APAC supererà questa fase e continuerà la sua funzione essenziale nel territorio in cui è fortemente radicata. “Perché fare i volontari è veramente un modo bellissimo di impiegare il tempo libero e da davvero molto a chi lo fa”.

Un gruppo di volontari