Pm10, la situazione a Signa. “Installate due nuove centraline Smart”

SIGNA – Nel 2014, anno in cui è stata installata la centralina di fondo Arpat ai Colli Alti, a Signa si sono registrati 26 sforamenti di pm10 (cioè valore superiore ai 50 microgrammi per metrocubo), nel 2015 sono stati 33. Il limite di legge sono i 35 sforamenti annui. I valori medi annuali, nello stesso […]

SIGNA – Nel 2014, anno in cui è stata installata la centralina di fondo Arpat ai Colli Alti, a Signa si sono registrati 26 sforamenti di pm10 (cioè valore superiore ai 50 microgrammi per metrocubo), nel 2015 sono stati 33. Il limite di legge sono i 35 sforamenti annui. I valori medi annuali, nello stesso periodo, sono stati di 25 microgrammi per metri cubi e nel 2015 26; la media annuale deve rimanere per legge sotto i 40 microgrammi. Per il 2016 i dati sono in linea, con 26 sforamenti annui, i mesi peggiori sono stati gennaio (9 sforamenti) e dicembre (16). In generale, in tutta la rete regionale monitorata da Arpat, dicembre è stato il mese “horribilis” nel 2016, con 318 superamenti registrati da 24 su 34 stazioni. I dati relativi a Signa sono stati presentati stamani in una conferenza stampa dall’assessore all’Ambiente Federico La Placa, dal responsabile dell’Ufficio ambiente Valerio Balzoni e dal professore del dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze Roberto Udisti.

“Il dato che emerge prendendo il prospetto regionale – commenta l’assessore La Placa – è che la situazione di Signa è molto più simile a quella di Prato e Pistoia, invece che a quella dell’agglomerato urbano di Firenze (le due centraline di Prato hanno misurato una 40 sforamenti e l’altra 34, mentre nell’area fiorentina la più alta dopo Signa è quella di Firenze Gramsci, 26 sforamenti, ndr). Questo ci ha spinto a interrogarci sui motivi e abbiamo installato, grazie alla collaborazione con il professor Udisti, due centraline Smart, una accanto a quella di Arpat in via Buonarroti ai Colli alti e una nei giardini della scuola Paoli, in posizione più rialzata”. Nel 2017 sono stati 9 gli sforamenti a gennaio e uno, finora, a febbraio.

“Una questione da considerare – ha spiegato Balzoni dell’ufficio Ambiente – è che aggiungendo nuove centraline Arpat nel 2016 in alcune zone ad esempio il Valdarno, emergono dati più incisivi di pm10 rispetto all’agglomerato urbano. Questo porta a interrogarsi sui fattori che incidono sulle polveri ed emerge che una grande percentuale non è la componente del traffico veicolare che incide circa il 15%, ma la combustione delle biomasse che incide per circa il 35%, quindi dalle stufe a pellet, ai caminetti, ai fuochi liberi, situazioni più frequenti fuori dalle città”. Sul sito di Arpat vengono forniti alcuni valori: bruciare un chilo di legno in un caminetto equivale, in termini di emissione di pm10, a percorrere 5700 chilometri con una vettura a benzina euro 0 o bruciare 23 chili di pellet (fonte Emep Corinair 2013).

La centralina di fondo Arpat di Signa non misura, hanno spiegato assessore e tecnici, solo la qualità dell’aria dei circa 18 chilometri quadrati di Signa ma di un’area più vasta, cui vanno aggiunte le varianti climatiche e metereologiche, dai venti, all’inversione termica. “Negli ultimi anni sono stati fatti due grossi errori – ha detto il professor Udisti – quella di invitare a lasciare il metano in favore delle biomasse per il riscaldamento privato, cosa che non vale per i grandi impianti che utilizzano altri filtri, e l’incoraggiamento all’uso del diesel per le vetture che invece ha rilevanti emissioni di ossido di azoto e particolato iper fine”. Il professor Udisti, al dipartimento di Chimica che ha sede al Polo scientifico, sta seguendo il progetto sperimentale delle centraline Smart: ne verranno installate 13 in totale tra la Piana e Firenze per la misurazione di pm10 e metalli pesanti (piombo, cadmio, arsenico e nichel). “Al momento ne mancano quattro a Firenze, le altre nella Piana sono già state installate – ha spiegato il professore – due sono centraline certificate a norma europea, con misurazione quotidiana, si trovano al Polo scientifico e nell’area di Case Passerini che forniscono da metro di paragone per tutte le altre installate, sperimentali, che invece eseguono misurazioni ogni quindici giorni”.