Piena dell’Arno, Scipioni e La Grassa (Lega): “Quali sono i risultati dell’accordo quadro del 2015?”

FIRENZE – Come era prevedibile, l’ultimo fine settimana caratterizzato dalla forte ondata di maltempo ha provocato una serie di strascichi, anche politici. Dopo il capo gruppo in consiglio comunale a Firenze, Alessandro Draghi, è la volta dei consiglieri metropolitani Alessandro Scipioni e Filippo La Grassa (Lega, Centrodestra per il cambiamento): “La questione dei ritardi nella costruzione […]

FIRENZE – Come era prevedibile, l’ultimo fine settimana caratterizzato dalla forte ondata di maltempo ha provocato una serie di strascichi, anche politici. Dopo il capo gruppo in consiglio comunale a Firenze, Alessandro Draghi, è la volta dei consiglieri metropolitani Alessandro Scipioni e Filippo La Grassa (Lega, Centrodestra per il cambiamento): “La questione dei ritardi nella costruzione di opere pubbliche necessarie alla salvaguardia dell’incolumità della gente è di primaria importanza e a Firenze e provincia, quando si parla di casse di espansione, bisogna rilevare che non siamo davanti, per la prima volta, a casi di ritardi e purtroppo anche a funzionamenti parziali o addirittura fallimentari. I ritardi in queste opere pubbliche sono particolarmente deleteri non soltanto perché mettono a rischio l’incolumità delle persone, ma visti i lunghi tempi di realizzazione possono essere ormai superate quando vedono definitivamente il varo”. I due consiglieri aggiungono che sarà loro “impegno fare piena luce in Città metropolitana anche sui finanziamenti ottenuti per la realizzazione di queste opere che attualmente ancora non sono state compiute nonostante da tempo siano arrivati i soldi necessari a realizzarle”. “E’ dal 2010 che si va avanti vantando gli importanti interventi strutturali fatti per mettere in sicurezza l’Arno. Già nel 2015 – concludono – Dario Nardella hanno firmò a Roma l’Accordo di programma quadro fra Regione, Ministero dell’ambiente, Presidenza del Consiglio con Italiasicura e Città metropolitana di Firenze per l’assegnazione dei fondi stanziati dalla delibera Cipe 32/2015 e previsti dal Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico nelle aree metropolitane. Ben 106.682.238, per queste opere nella città di Firenze, per la cassa di espansione a Figline, adeguare l’alveo del torrente Mugnone alle Cure di Firenze e portare avanti importanti interventi sui torrenti Mensola e Ema. E quali sono i risultati?”. A loro si associa anche Federico Bussolin, che della Lega è capo gruppo in Palazzo Vecchio: “Sono passati pochi giorni da quando, in consiglio comunale, abbiamo ricordato i tragici eventi dell’alluvione. La storia deve insegnare, ma invece la lentezza del Pd nella realizzazione delle opere strategiche rischia di mettere in pericolo la nostra sicurezza. Assurdo pensare che le casse di espansione a Figline vengano ultimate dopo il 2020, Nardella si faccia promotore delle esigenze della città di Firenze, non abbiamo tempo da perdere”.