Per sapere tutto sui funghi da lunedì si può andare in via Righi

SESTO FIORENTINO – Dal 14 settembre apre al pubblico l’ispettorato micologico di via Righi 8 a Sesto Fiorentino.  Da lunedì prossimo e fino al 14 dicembre, in cinque sedi dell’Azienda sanitaria di Firenze, è possibile ottenere la certificazione micologica gratuita, ovvero far verificare da un esperto dell’apposito ispettorato, istituito presso la Asl dal 1998, la […]

SESTO FIORENTINO – Dal 14 settembre apre al pubblico l’ispettorato micologico di via Righi 8 a Sesto Fiorentino.  Da lunedì prossimo e fino al 14 dicembre, in cinque sedi dell’Azienda sanitaria di Firenze, è possibile ottenere la certificazione micologica gratuita, ovvero far verificare da un esperto dell’apposito ispettorato, istituito presso la Asl dal 1998, la qualità dei funghi raccolti nel bosco per evitare spiacevoli e talvolta letali intossicazioni. Tale servizio si svolgerà in via di San Salvi 12 a Firenze (dalle 11 alle 13 dal lunedì al venerdì o su appuntamento chiamando lo 055.6933651), in via da Verrazzano 20 a Figline Valdarno (su appuntamento allo 055.9508238 o il lunedì dalle 11 alle 13), in via Poggio della Pieve 5 a Bagno a Ripoli (su appuntamento allo 055.6534421 o il lunedì dalle 8.30 alle 10.30), in viale IV Novembre 52 a Borgo San Lorenzo e, appunto, a Sesto Fiorentini nei locali di via Righi 8. I cittadini potranno usufruire del servizio il lunedì dalle 8.30 alle 10.30 o su appuntamento chiamando lo 055.6930438 o 055.6930494. I micologi della Asl, oltre all’attività di controllo, danno anche supporto ai medici dei pronto soccorso nei casi di presunte intossicazioni da consumo di funghi, che nel 2013, fortunatamente, sono state solo una ventina. Spetta inoltre a loro il rilascio dell’attestato di idoneità al riconoscimento delle specie fungine commercializzabili, documento obbligatorio per tutti gli esercenti che vendono o somministrano funghi spontanei freschi e secchi sfusi. Secondo i micologi della Asl la maggior parte degli intossicati da funghi sono soggetti che, a torto, ritenevano di essere esperti conoscitori, per cui l’invito è quello a non consumare funghi spontanei senza aver prima provveduto alla identificazione micologica avvalendosi del parere tecnico/sanitario di personale qualificato, evitando spiacevoli, e a volte irreparabili, tragedie. La raccomandazione dei micologi della Asl a chi va per funghi è innanzitutto quella di osservare le norme della Regione e delle comunità montane fissate per preservare la micoflora e garantire la tutela delle risorse naturali e dell’equilibrio boschivo, avendo cura di rispettare il quantitativo ammesso per persona, i luoghi e gli orari in cui la raccolta è ammessa, raccogliendo solo le specie conosciute e solo esemplari sani e non troppo piccoli, evitando quelli incerti o troppo maturi, senza usare rastrelli o uncini, riponendo i funghi in cesti di canna o vimini e non in borse di plastica. Occorre non tagliare il fungo alla base ma estirparlo facendo ruotare il gambo, e ripulirlo dalla terra con uno spazzolino. I porcini possono essere raccolti solo se il diametro del cappello non è inferiore ai 4 centimetri, gli ovuli solo se le lamelle sono ben visibili, mentre è vietata la raccolta del “Tricholoma equestre”. Nel caso di funghi sospetti è opportuno tenerli separati da quelli supposti buoni, meglio se avvolgendoli in carta stagnola. Il servizio micologico raccomanda anche di consumare soltanto funghi in perfetto stato di conservazione, ben cotti (sono poche le specie che possono essere consumate crude), di non essiccarli se non si è sicuri che si tratti di specie commestibili, in quanto le eventuali tossine  non verrebbero neutralizzate dall’essiccazione e, infine, di prestare molta attenzione nella preparazione domestica dei funghi sottolio per evitare lo sviluppo di spore di Clostridium botulinum, batterio responsabile della produzione di pericolosissime tossine.