CAMPI BISENZIO – “Una vittoria per Campi Bisenzio”: così le forze di minoranza appartenenti allo schieramento di centro-sinistra (Pd, Nucciotti Sindaco, M5S e Italia Viva) hanno commentato l’esito della Conferenza dei servizi di giovedì scorso. “Una sconfitta storica per l’amministrazione comunale”: queste invece le parole di Paolo Gandola, capo gruppo delle liste di centrodestra. Pur da posizioni diverse, sui banchi del consiglio comunale, l’opposizione dice la sua su una vicenda che negli ultimi tempi ha animato e non poco il dibattito politico.
“Per noi – afferma Alessandro Carmignani, segretario del Pd campigiano – quello della tramvia è da sempre un tema nevralgico per lo sviluppo della città. Lo abbiamo affrontato in maniera unitaria con le altre forze di opposizione di centrosinistra e siamo contenti che, dopo due anni di discussioni sterili, si sia tornati al tracciato originario previsto, perché la variante di via San Giusto era un obbrobrio. Nel frattempo, però, si sono spesi soldi per progettare un tracciato inapplicabile. Siamo pronti a lavorare con le altre forze politiche perché siamo convinti che l’arrivo della tramvia sarà anche l’occasione per riqualificare piazza Aldo Moro e rendere quello spazio ancora più vivibile. Però dobbiamo anche essere chiari con i cittadini: la maggioranza ha fatto un’operazione politica che non è andata come avevano previsto, ne va preso atto e raccontare alla città come stanno le cose, la divisione in lotti non cambierà il tracciato, che arriverà comunque in piazza Aldo Moro”.
“A poco più di un anno dal video nel quale il sindaco dichiarava “Promessa mantenuta”, – ha affermato Riccardo Nucciotti (Nucciotti Sindaco) – credo che oggi sarebbe coerente se ne facesse un altro dicendo “Promessa non mantenuta”, ma oltre ciò dovrebbe anche scusarsi con tutti i comitati e soprattutto con i cittadini di Campi Bisenzio. E’ un dato di fatto: la variante di via San Giusto è da sempre stata insostenibile, sia per quanto riguarda il tragitto, in considerazione delle due curve che avrebbe dovuto fare la tramvia, sia per quanto riguarda l’aumento dei costi che sarebbero stati a carico del Comune e di conseguenza di tutti i cittadini, ma sopratutto, perché con quella variante, la tramvia non sarebbe passata vicino alle case, ma dentro le case dei residenti in via San Giusto. Fortunatamente e mi preme ringraziarlo, sabato scorso il presidente Giani, che era a Campi per un’iniziativa pubblica, è stato portato in via San Giusto dove, passo dopo passo, si è reso conto delle dimensioni ristrette della strada per il passaggio delle rotaie. Quello che auspico è che adesso il sindaco e la sua maggioranza prendano atto di quello che è l’unico tracciato possibile affinché Campi non perda altro tempo e possa avere la tramvia: come forze di minoranza daremo il nostro contributo costruttivo, per il bene della nostra città”.
“Con l’abolizione della variante di via San Giusto – ha aggiunto Fabio Cassataro, capo gruppo del M5S – abbiamo difeso insieme a tutti i cittadini. Come M5S siamo rimasti fedeli ai nostri valori, con il pragmatismo e il desiderio di confrontarsi sulle possibili soluzioni, senza scelte ideologiche. Mai avremmo potuto schierarci con chi mette cittadini contro altri cittadini, senza ottemperare al primo dovere della politica, che è quello di mediare le istanze di tutta la comunità chiamata a rappresentare. Sorprende che una maggioranza abituata a essere a lungo all’opposizione, non si sia dimostrata collaborativa, ma abbia invece puntato tutto sulla ragione dei suoi numeri. Siamo contenti che oggi il sindaco faccia un appello di collaborazione e responsabilità alle altre forze politiche. E’ lo stesso intento che ci è costato l’uscita dalla maggioranza. Tuttavia registriamo con favore che alla fine si debba convergere sulle medesime posizioni. L’augurio è che finalmente arrivi il tempo della ragione e del confronto. Che le forze politiche non aspettino solo la rivalsa, ma facciano seria analisi per ripartire dai propri errori e lavorare per trovare il migliore punto di caduta per la realizzazione del progetto. Vogliamo che un’opera fondamentale come la tranvia, speriamo non l’unica, sia davvero di tutti, e non fatta per qualcuno contro qualcun altro”.
“La Conferenza dei servizi – ha detto Antonella Greco (Italia Viva) – si è espressa indicando il progetto iniziale come quello con meno criticità. Mi ero espressa già in consiglio comunale chiedendo alla maggioranza di prendere in considerazione questo percorso, ma a questo punto è chiaro che è indispensabile superare le divisioni e procedere con determinazione all’approvazione del progetto, salvaguardando i 280 milioni di euro di finanziamento e non rischiare di perdere un’occasione, l’occasione di creare un’infrastruttura fondamentale per la crescita e lo sviluppo della nostra città. Da sempre si parla della difficoltà di dare vita al centro di Campi Bisenzio, di arginare criminalità e spaccio. In questa direzione va, infatti, la decisione di costruire un polo importante a Villa Rucellai, quindi è fondamentale che ci siano delle infrastrutture adeguate che permettano uno sviluppo armonico e funzionale del territorio”.
“L’ennesima giravolta sul percorso tramviario? L’amministrazione comunale ha tradito tutte le promesse fatte. Per Tagliaferri è una sconfitta storica. Ma ora i cittadini, finalmente, aprano gli occhi. L’incapacità politica e amministrativa del sindaco e della sua giunta – ha concluso Paolo Gandola – erano già evidenti da tempo, ma ora finalmente si è palesata la completa inaffidabilità circa le promesse. Finalmente oggi viene fatta chiarezza a tutela dei finanziamenti pubblici Pnrr che rischiavano, e si rischia ancora oggi, di perdere. Ora si vada spediti verso i lavori e l’assegnazione degli appalti per la costruzione. Basta alibi, la Regione, insieme al Comune di Firenze, prenda in mano la situazione che a Campi l’attuale amministrazione ha dimostrato di essere incapace di gestire”.
“Come ho avuto modo di ribadire anche in consiglio comunale, quando i cittadini si organizzano in comitati non lo fanno per lamentarsi dello spostamento di un cassonetto. Lo fanno perché percepiscono che le istituzioni stanno ignorando l’evidenza. L’assurdità della variante al tracciato della tramvia era talmente palese che sarebbe bastato anche solo il buon senso per fermarsi. Chiunque si sia recato sul posto ha potuto constatare con i propri occhi le oggettive difficoltà tecniche e strutturali legate alla sua realizzazione”: questa la posizione di Roberto Valerio, capo gruppo di Fratelli d’Italia, che aggiunge: “Abbiamo perso due anni per inseguire un’ipotesi progettuale sbagliata, irrealizzabile, figlia più di un calcolo politico che di una reale valutazione tecnica. Nonostante le denunce, le osservazioni, le mobilitazioni, è servito il tempo e il fallimento stesso della variante per dimostrare ciò che era evidente sin dall’inizio. Fratelli d’Italia è sempre stata dalla parte dei cittadini, e continuerà a vigilare affinché le risorse pubbliche vengano impiegate con buon senso, efficacia e rispetto del territorio”.