Nuovo ponte sull’Arno, ecco il progetto

LASTRA A SIGNA – Se ne parla da quaranta anni, poi nel mezzo c’è stata la Bretella mai realizzata. Adesso gli amministratori dicono che “è la volta buona”: esiste un progetto di massima del Ponte sull’Arno che si tramuterà in preliminare nel 2016, ci sono 300mila euro nel Defr (Documento di economia e finanza) della […]

LASTRA A SIGNA – Se ne parla da quaranta anni, poi nel mezzo c’è stata la Bretella mai realizzata. Adesso gli amministratori dicono che “è la volta buona”: esiste un progetto di massima del Ponte sull’Arno che si tramuterà in preliminare nel 2016, ci sono 300mila euro nel Defr (Documento di economia e finanza) della Regione per la stesura del progetto. E adesso si spera che l’iter si concretizzi davvero.

Il progetto di massima è stato presentato stamani in Comune a Lastra a Signa: presenti i sindaci Angela Bagni, Alberto Cristianini, la consigliera regionale Monia Monni, il vice sindaco di Lastra Leonardo Cappellini e gli assessori signesi Marinella Fossi e Adriano Paoli. Il tracciato completo dell’opera è di 3/4 chilometri, dall’uscita della Fi-Pi-Li in zona Stagno a Lastra fino all’Indicatore (la nuova rotonda di via delle Bertesche) a Signa e comprende, appunto, il nuovo ponte sull’Arno a due corsie che passerebbe sopra la ferrovia all’altezza dei Renai. Costo stimato 70 milioni di euro, che in parte sarebbero stanziati dalla Regione, in parte da Ministero e da fondi europei.

L’iter è quindi appena all’inizio. “L’obiettivo è che nel 2016 si riesca a presentare il progetto preliminare – ha spiegato il primo cittadino signese, Cristianini – ci sono 300mila euro in bilancio regionale per la progettazione, in cui saranno coinvolti 60 tecnici, dopo il passaggio di personale dalla Provincia alla Regione. Il vecchio progetto della Bretella prevedeva un investimento di 400 milioni mentre qui si parla di 70 milioni, decisamente un’altra cifra da mettere in campo. Questo progetto andrà a integrarsi con le varianti già previste sia a Signa che a Lastra che quindi darebbero una risposta concreta al problema del traffico. Ricordo che sul ponte transitano dai 23mila ai 25mila mezzi al giorno: con queste soluzioni abbatteremmo il 50% del traffico sulle nostre strade comunali”. Rispetto al progetto di massima, che prevede il passaggio del viadotto per 380 metri sull’area dei Renai, il Comune di Signa ha già fatto delle osservazioni perché non risulterebbe conforme al piano urbanistico del Comune, dato che i Renai sono per prima cosa cassa d’espansione.

Angela Bagni, sindaco di Lastra, ha ringraziato i due consiglieri regionali, Monia Monni e Paolo Bambagioni, per l’impegno a far rientrare il progetto del ponte sull’Arno nel bilancio regionale. “Questo progetto – ha detto Bagni – avrà una ricaduta positiva sullo sviluppo economico delle nostre zone. Oltre che utile alle imprese, lo sarà per i cittadini che non dovranno pagare il pedaggio per attraversarlo, diversamente da come era stato previsto per la Bretella”. Quanto alla variante alla statale 67, ha assicurato il sindaco, avrà la sua autonomia e il suo iter andrà in parallelo a quello del ponte, nel senso che i progetti dialogheranno tra loro, ma sono legati per tempistiche.

“Questo è uno dei risultati di un cambio di visione – ha detto la consigliera Monni – se prima ogni Comune progettava per conto suo, adesso una visione d’insieme porta a un coordinamento e a sforzi comuni. Il progetto del ponte rientra nell’accordo quadro delle opere che comprende anche aeroporto e terza corsia. Il Defr è articolato in 25 priorità, alla prima è stata inserita la Piana: 7mila ettari di parco, terza corsia con svincolo al Ponte all’Indiano, due rami della tramvia a Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio, il ponte sull’Arno. Il bilancio regionale per le opere pubbliche è di 70 milioni e alla Piana sono destinati 18, mi sembra una risposta concreta”.

Il ponte sull’Arno i signesi e i lastrigiani lo aspettano da decenni. I sindaci sembrano speranzosi, ma sono prudenti con le tempistiche, almeno fino a quando non si avrà il progetto preliminare che detterà tempi, costi e modi. Cristianini però un pochino si è sbilanciato: “Punto a vedere la partenza dei lavori prima della fine del mio mandato, nel 2019”. Ce lo auguriamo davvero tutti.