SIGNA – Il sindaco Giampiero Fossi l’ha definito come “il recupero di una delle ferite del centro di Signa”. Lo ha detto questa mattina, in occasione di una visita in anteprima al Museo civico della paglia che sarà inaugurato ufficialmente sabato 10 giugno. “Un museo – ha aggiunto – dedicato a quelli che sono alcuni dei nostri valori fondamentali fra cui, come è nel caso della paglia, la capacità di unire arte e lavoro”. Un museo che guarda al passato, alla storia, alla memoria del territorio signese, ma che guarda anche al futuro, come invece ha ribadito Angelita Benelli, presidente dell’associazione Museo della paglia e dell’intreccio Domenico Michelacci: “Quello che si inaugurerà sabato prossimo è un museo la cui realizzazione, anche se in realtà ha la propria sede nel Comune di Signa da oltre vent’anni, la dobbiamo a tante persone che in questi anni hanno donato il loro materiale, i loro oggetti alla nostra associazione, per un archivio che oggi può contare su oltre cinquemila pezzi”.






“Siamo davanti a un recupero davvero importante e il nuovo centro cittadino ruoterà proprio intorno a questo spazio, – ha aggiunto il sindaco Fossi – Il Museo della paglia esiste da oltre venti anni ma abbiamo scelto di cambiare e ampliare gli spazi per offrire un respiro più importante e dal taglio contemporaneo: le sale del piano terra infatti – adibite a sale per esposizioni temporanee – vedranno una rotazione degli oggetti in mostra. Questo ci permetterà di offrire una visione sempre nuova e di esporre la maggior parte dei 5.000 pezzi che attualmente conta il magazzino. Il nostro modello è quello di un museo moderno che si presti alle visite ma anche a eventi legati alla moda e alla cultura”
Un edificio su tre livelli – seminterrato, piano terra e primo piano – dove troveranno collocazione non soltanto cappelli in paglia ma anche varie tipologie di trecce di paglia, borse, dipinti, attrezzature e macchinari: sette sale espositive interamente dedicate alla conservazione e alla valorizzazione della storia signese che affonda le radici nella lavorazione della paglia. L’accesso principale è da viale Mazzini dove il loggiato si apre su un cortile totalmente ristrutturato corredato di alberi, fioriere e panchine in pietra. All’ingresso una grande scultura in terracotta di Bruno Catarzi sotto un tetto di cappelli appesi al soffitto. La prima sala espositiva al piano terra, superato il bookshop, è dedicata all’audiovisivo: sono stati installati infatti tre videoproiettori a soffitto per la riproduzione continua di filmati, fotografie, interviste sulla storia del Museo da guardare seduti sui grandi pouf posizionati al centro della stanza. A questa si aggiungono due sale posizionate sulla destra destinate invece a esposizioni temporanee di oggetti vari – certamente cappelli ma anche borse e indumenti in paglia.
Al piano superiore tre sale dedicate all’esposizione permanente: trovano sede in queste stanze diversi macchinari – tra questi una “aguagliatrice”, attrezzo col quale, mediante movimento verticale degli aghi, si conferisce compattezza al materasso di fibre. In più dipinti, candelabri, cappelli sia nelle teche che appesi alle pareti, manichini per l’esposizione di abiti e vasi in vetro contenenti sementi varie da utilizzare per esperienze didattiche. In ultimo, una “parete selfie” per scattare foto ricordo indossando cappelli di paglia in dotazione del museo. Al piano seminterrato, infine, una sala per mostre temporanee, già inaugurata lo scorso 13 maggio la mostra dedicata alla Manifattura di Signa; in più, un’aula didattica per laboratori, la sede dell’associazione Museo della paglia e dell’itreccio e l’Antiquarium (attualmente in via degli Alberti) con reperti etruschi, romani e qualche pezzo di epoca medievale.
“Avremo circa 50-60 cappelli al piano terreno provenienti in parte dall’attuale museo e in maggioranza da prestiti di aziende che collaborano con noi. In più, borse e una forma per cappelli in alluminio realizzata appositamente per il nuovo museo da una ditta San Piero a Ponti – ha aggiunto Angelita Benelli – e voglio ringraziare tutti coloro (aziende, donatori, appassionati, storici) che hanno collaborato con l’associazione nei tanti anni di attività e che hanno sempre creduto nel progetto del Museo della paglia. Possiamo parlare di un progetto collettivo, plurale, costruito dalla collettività che crede nella conservazione della storia”.
“Collaboreremo con gli istituti scolastici della Piana e dell’area fiorentina per incentivare le visite dei ragazzi a una realtà così importante, – ha concluso il indaco – il museo resterà aperto sei giorni alla settimana e, grazie alla collaborazione dell’associazione, si presterà a visite guidate per gruppi anche la domenica. Grazie al museo e alla risistemazione del centro di Signa che abbiamo in cantiere doneremo nuova linfa a tutto il tessuto sociale e commerciale del nostro territorio”.
L’inaugurazione sabato 10 giugno è in programma per le 10.30 con taglio del nastro e saluti istituzionali. A seguire, dalle 15 alle 18.30, performance e musica dal vivo grazie alla Filarmonica Giuseppe Verdi di Signa, all’associazione Tutti per Uno e diversi altri gruppi di artisti che si esibiranno sul cortile antistante il museo. Infine, alle 21, la quarta edizione della sfilata di moda “Un fiume di paglia” in piazza della Repubblica, organizzata con la collaborazione della Pro Loco Signa.