CAMPI BISENZIO – Il vice-presidente del gruppo di Forza Italia alla Camera, Stefano Mugnai, torna “sul disastro della campagna vaccinale della Toscana per le persone più esposte, cioè gli over 80. E lo fa – si legge in una nota – pubblicando questo post sui propri social seguito da un grafico inequivocabile: “Vaccinazione over 80 su popolazione residente, dato aggiornato al 24 marzo 2021. 60%: Bolzano, Molise e Trento; 50-60%: Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Marche e Piemonte; 45-50%: Campania, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Puglia e Veneto;40-45%: Calabria, Liguria, Umbria e Valle D’Aosta;30-40%: Sardegna e Sicilia; 30%: Toscana. Va aggiunto altro?”.
“Ci sono giunte da tutta la Toscana segnalazioni via telefono o Facebook di utenti che fanno parte delle cosiddette “fasce fragili” che da ieri sera hanno avuto l’impossibilità di prenotare il vaccino in qualunque centro vaccini della Regione. In tanti – ha scritto invece in una nota – hanno provato a prenotarsi sul portale: inutilmente. E non solo ieri alle 19, ma anche alle 24 , oppure alle 2 o 3 di notte. C’è chi infatti ha messo realmente la sveglia per alzarsi a notte fonda ma sempre in modo vano. Una vergogna. Questa sarebbe l’assistenza particolare destinata alle fasce fragili? A coloro che meno di tutti dovrebbero avere problemi e ansie? Speriamo che nel corso della giornata le cose migliorino, anche perché difficile possano andare peggio”.
“La Regione Toscana giorno dopo giorno accumula figuracce imbarazzanti. Prima sono arrivati i numeri pessimi sui vaccini over 80 dove la Toscana è risulta ultima per fiale somministrate agli anziani, poi sulle dosi assegnate ogni 100 abitanti risultando ultima regione in Italia ed infine lo scandalo sollevato adesso sulle prenotazione dei vaccini. Giani, lo abbiamo già detto, deve riorganizzare tutto. A cominciare proprio dal sistema di prenotazione vaccini che deve essere più comodo e facile da usare. Non possiamo trasformare un servizio essenziale, in una gara a chi compone prima un numero di telefono. Finiamola di renderci ridicoli come regione davanti a un Paese intero”.