SESTO FIORENTINO – Perché non è possibile “ereditare” la gestione dell’orto sociale? Se lo chiede una lettrice di Piananotizie che ha invito alla nostra redazione la storia che coinvolge i suoi genitori. Dopo la morte del padre, lo scorso aprile, scrive Lucrezia, e dopo che l’uomo aveva rinnovato l’orto per cinque anni “pagando la quota di rinnovo” l’orto non viene ereditato dalla madre. “Mia madre, che ha la stessa residenza di mio padre, – scrive Lucrezia – avrebbe i requisiti necessari per richiedere un orto sociale; ma ovviamente non l’ha richiesto perché non ne aveva alcun motivo: lo aveva suo marito. Parlando con alcuni vicini di orto abbiamo appreso che qualcuno è riuscito a subentrare nell’orto di un parente deceduto”. Ma il passaggio da un coniuge all’altro della gestione dell’orto non è previsto dalla nuova normativa. E’ questa la risposta che viene data alla lettrice dal Comune. “In pratica – scrive Lucrezia – mia madre per avere la speranza di ereditare la gestione dell’orto di mio padre, sarebbe dovuta essere già iscritta ad un bando il cui regolamento vieta ai parenti conviventi, di chi ha già l’orto, l’iscrizione”. E si domanda se questo sia giusto. “Mia madre – aggiunge – vorrebbe quel pezzo di terra dove mio padre ha lavorato fino a che ha potuto, perché sarebbe un punto di contatto con lui e un modo per sentirlo più vicino”.
“Mia madre vorrebbe gestire l’orto sociale di mio padre, ma il regolamento non lo permette”. La segnalazione
SESTO FIORENTINO – Perché non è possibile “ereditare” la gestione dell’orto sociale? Se lo chiede una lettrice di Piananotizie che ha invito alla nostra redazione la storia che coinvolge i suoi genitori. Dopo la morte del padre, lo scorso aprile, scrive Lucrezia, e dopo che l’uomo aveva rinnovato l’orto per cinque anni “pagando la quota […]
