SESTO FIORENTINO – Firenze, e in modo particolare i tifosi viola, si è alzata con il retrogusto amaro di un pareggio casalingo contro il Verona, fanalino di coda del campionato di serie A. Un’occasione persa per restare agganciati al treno della Champions, con il terzo posto che adesso è lontano cinque punti ma soprattutto con una condizione fisica e psicologica che sembrano lasciare alquanto a desiderare. Un’occasione, quindi, per mettere a confronto due temi che per certi versi vanno a braccetto: la grande Firenze e una grande Fiorentina, che per il momento non ci sono. E per fare questo confronto abbiamo rivolto ad alcuni politici della Piana due domande: “Meglio la grande Firenze o una grande Fiorentina?” e “Cosa manca per raggiungere entrambi gli obiettivi?”.
“La grande Firenze – ha detto il sindaco di Campi Emiliano Fossi – è il presupposto per fare una grande Fiorentina, che potrebbe valersi di un bacino di 650.000 cittadini. Quindi la grande Firenze potrebbe servire anche per fare una grande squadra viola. Per fare la grande Firenze, se c’è la volontà politica, siamo già un pezzo avanti”.
Meno ottimista il vice-sindaco di Calenzano Enrico Panzi: “Non vedremo nessuna delle due; c’è chi pensa che Firenze finisca ai viali di circonvallazione e che al di fuori del centro storico ci siano solo zone “gregarie” che non rientrano nel cono di luce, ma è una visione fuori dal nostro tempo. Allo stesso modo ho l’impressione che la dirigenza viola si concentri su poche cose appariscenti mentre ne tralasci molte altre, meno glamour ma fondamentali”.
“Meglio tutte e due – queste le parole del vice-sindaco di Campi Monica Roso – ma in emtrambi i casi manca la cosa essenziale: la voglia di investirci e crederci tutti insieme. Probabilmente si farà prima la grande Firenze di una grande Fiorentina…”.
“Meglio tutte e due – ha detto l’assessore alla città open del Comune di Campi Eleonora Ciambellotti – anche se resto dell’idea che si faccia prima la grande Firenze. Cosa manca? La voglia di crederci e investire”.
“Meglio sicuramente una grande Fiorentina, – ha detto il presidente del consiglio comunale campigiano Alessio Colzi – per arrivare a una grande Firenze “ottimale” sarebbe necessario cercare di riequilibrare i rapporti fra il capoluogo e i Comuni contermini, perchè fino a oggi c’è stata una grande asimmetria fra le due realtà. La grande Firenze è utile se siamo tutti sullo stesso piano, altrimenti può essere vista come un’opportunità ma anche come un rischio”.
“Ribadisco il mio no alla grande Firenze – ha detto il sindaco di Signa Alberto Cristianini – perchè ogni Comune deve mantenere la propria identità. Sicuramente meglio una grande Fiorentina. Per arrivare alla grande Firenze manca un processo politico che ancora non è partito e che comprenda anche la partecipazione dei cittadini. Per una grande Fiorentina invece mancano un po’ più di intelligenza, fortuna e umiltà, oltre a un altro sforzo della società per tentare di fare quel salto di qualità necessario per competere a grandi livelli. Per il momento la realtà della squadra viola è questa”.
“Il cuore dice grande Fiorentina, – ha detto il vice-sindaco di Lastra a Signa Leonardo Cappellini – la mente grande Firenze. Per quanto riguarda la Fiorentina manca un po’ di convinzione in più per credere nel progetto dei Della Valle, anche se parte da lontano. La grande Firenze è un’idea importante a cui ci si può arrivare in modi diversi. Ma anche in questo caso bisogna essere più convinti per raggiungere l’obiettivo”.