Massimo Vinattieri, ad Artimino in mostra un viaggio lungo 40 anni

SIGNA – Quarant’anni di vita a stretto contatto con l’arte. O meglio, un viaggio lungo quarant’anni. E’ quello compiuto da Massimo Vinattieri, nato nel 1956 a San Mauro, già paese natale dello scultore Alimondo Ciampi. E per celebrare questo importante traguardo Vinattieri sarà protagonista assoluto della mostra antologica in programma nel fine settimana (sabato 7 […]

SIGNA – Quarant’anni di vita a stretto contatto con l’arte. O meglio, un viaggio lungo quarant’anni. E’ quello compiuto da Massimo Vinattieri, nato nel 1956 a San Mauro, già paese natale dello scultore Alimondo Ciampi. E per celebrare questo importante traguardo Vinattieri sarà protagonista assoluto della mostra antologica in programma nel fine settimana (sabato 7 e domenica 8 febbraio) presso la Villa Medicea di Artimino (vernissage domani alle 16.30, orario di apertura dalle 10 alle 22, info@pitturaescultura.it). Il suo cammino è iniziato nel 1970 al momento dell’iscrizione all’Istituto d’arte di Porta Romana frequentando le lezioni del pittore Riccardo Guarnieri ma usufruendo anche dell’apporto interdisciplinare di Marcello Guasti scultore, mentre le lezioni dello storico Renzo Federici saranno, per chiara intelligenza espositiva, preziosi strumenti d’approccio all’arte moderna e contemporanea. Successivamente ha sempre frequentato l’ambiente artistico delle Signe, formato da giovani della sua generazione, come Piero Bargellini ed Emilio Carvelli, e da più anziani intellettuali e pittori come il critico Ugo Fortini, il maestro Alvaro Cartei, imprescindibile punto di riferimento per i giovani del luogo, e Gigi Bruscaglioni, con il quale ha dato vita a un significativo sodalizio artistico. Un altro proficuo insegnamento lo ha ricevuto inoltre da Luisella Bernardini, che ha sensibilizzato Vinattieri alla conoscenza degli impressionisti e dei successivi artisti europei. Ci voleva tuttavia la spinta della terra elettiva, Carmignano, perché questo artista ardente e schivo, emotivo e sognatore, entusiasta non solo dell’arte ma anche della natura, dell’archeologia e della storia si decidesse a mostrare gli esiti di questo sviluppo. E il risultato sarà sotto gli occhi di tutti nel fine settimana “attraverso una sessantina di opere – scrive di lui Marco Moretti – che ne documentano le varie tappe, dalla giovanile predilezione fauve all’altra, del tutto opposta, ridotta all’essenziale. Successivamente l’artista è tornato a esaminare, rinnovandoli per sintesi formali, certi pregressi temi compositivi fra cui gli Interni di studio che, attraverso i nuovi sviluppi, si sono imposti all’attenzione di Vittorio Sgarbi nel riallestito Padiglione Italia al Palazzo delle esposzioni di Torino”. Ma non mancheranno altre sezioni che, ne siamo sicuri, attireranno i visitatori della mostra. “Tracce – ha scritto ancora Moretti – che segnano la complessità del tragitto spirituale di Massimo Vinattieri artista, la sua perseverante indagine fino all’anima segreta delle cose”.